I DISAGI
PORDENONE L'arrivo delle pensioni, sia pure anticipate e scaglionate,

Sabato 28 Marzo 2020
I DISAGI
PORDENONE L'arrivo delle pensioni, sia pure anticipate e scaglionate, crea nuovi disagi negli uffici postali e il sindacato fa appello ai sindaci. Il problema riguarda in particolare i residenti delle frazioni della pedemontana, dove alcuni sportelli sono stati chiusi nell'ottica di tutelare la salute dei dipendenti e dove però di conseguenza, denuncia lo Spi Cgil di Maniago e Spilimbergo, molti anziani si trovano nell'impossibilità di raggiungere gli uffici o, nella migliore delle ipotesi, rischiano di doversi sobbarcare lunghe code, nel rispetto delle misure di sicurezza.
IN CODA
Il dramma del Coronavirus scagliona anche il pagamento delle pensioni agli sportelli di Poste Italiane - ricorda il segretario Claudio Foresto -. Succede infatti che, al fine di evitare assemblamenti per la riscossione delle pensioni in contanti o con il libretto postale, Poste italiane anticipa le date per il pagamento e le distribuisce in sei giorni lavorativi. Più precisamente, l'azienda ha annunciato l'accredito per il 26 marzo delle pensioni del mese di aprile per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto Bancoposta o di una PostePay evolution, con i titolari di carta Postamat, Carta libretto e PostePay evolution che potranno prelevare i contanti dagli atm Postamat, senza bisogno di recarsi allo sportello.
ORDINE ALFABETICO
Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti, all'ufficio postale, sono chiamati a presentarsi agli sportelli rispettando i turni in ordine alfabetico previsti dalle Poste. Il primo giorno, giovedì 26, è stato il turno di coloro i cui cognomi iniziano con la A e con la B; ieri quelli con la C e la D, oggi dalla E alla K, per poi proseguire la prossima settimana con i successivi fino a mercoledì 1. aprile. Fin qui, nulla di strano - commenta il segretario dello Spi di Maniago e Spilimbergo -. Anzi, possiamo considerarlo positivo. Il dato negativo è che Poste italiane, per tutelare i propri dipendenti, chiude sportelli in frazioni importanti nella zona dell'Uti delle Valli Dolomitiche Friulane. Sportelli come Valeriano, Lestans, Domanins, Rauscedo, San Leonardo Valcellina, con il rischio di costringere anziani spesso soli, senza possibilità di essere accompagnati, a rivolgersi agli sportelli principali. Persone fragili che, oltre a essere più a rischio con la pandemia in corso, rischiano anche code e attese - sicuramente in piedi - agli sportelli centrali aperti. Confidiamo tuttavia che questo non accada.
I SINDACI
Per cercare di evitarlo, il sindacato si è rivolto ai sindaci dei Comuni interessati, con risposte diverse: da chi afferma che ha problemi più urgenti da affrontare, e che al limite andrà lui a fare il prelievo e porterà i contanti a casa degli interessati a chi, con maggiore senso di responsabilità - è il caso dei primi cittadini di Sequals e Pinzano - interviene a tutela dei propri concittadini, nei confronti di Poste italiane e concorda priorità nei confronti degli anziani, rafforzando il servizio con personale aggiuntivo e privilegiando il ritiro della pensione rispetto ad altre operazioni. Inoltre, ci saranno i volontari della Protezione civile presenti allo sportello, a garanzia del funzionamento delle intese raggiunte. Per Foresto, queste ultime soluzioni rappresentano una dimostrazione di responsabilità civica a favore della propria popolazione e per questo, auspicando che questa emergenza cessi il prima possibile, è consigliabile che i sindaci che non hanno seguito gli esempi di Pinzano e Sequals per i prossimi mesi magari seguano gli esempi più virtuosi citati, nell'interesse della popolazione che li ha eletti, tra cui molti anziani e anziane. Sarà comunque indispensabile che tutte le amministrazioni comunali svolgano una funzione di monitoraggio di quello che accadrà in questi giorni, per capire se risulterà necessario modificare l'organizzazione del servizio per le prossime scadenze di pagamento delle pensioni.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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