Tombino traboccante d'acqua restituisce documenti rubati

Venerdì 9 Novembre 2018
IL CASO
PORDENONE A Cordignano i tombini traboccanti d'acqua restituiscono documenti rubati. Ne sa qualcosa Annalisa Del Col, avvocato del Foro di Pordenone, che ha ritrovato i documenti d'identità che le erano stati trafugati un anno fa insieme alla borsa e ad altri effetti personali rimasti incustoditi per pochi minuti nell'auto parcheggiata nel piazzale antistante il cimitero di Stevenà. La telefonata della Polizia municipale di Cordignano che, qualche giorno fa, la avvertiva del rinvenimento casuale dei suoi documenti accanto a un tombino nel centro della cittadina veneta, l'ha colta di sorpresa.
«Proprio un anno fa - spiega la professionista pordenonese - ero andata al cimitero di Stevenà per deporre dei fiori sulla tomba dei miei cari. Dato che dovevo trasportare due mazzi piuttosto pesanti, avevo lasciato la borsa chiusa in auto con l'idea di recuperarla al più presto. Era una bella borsa in pelle che avevo acquistato uno o due giorni prima. All'interno, oltre a un portafoglio griffato, all'iPhone nuovo e a tutti i miei documenti, patente, carta di identità, tessera di iscrizione all'ordine, bancomat e carta di credito, avevo anche delle chiavette Usb che contenevano i dati di mesi di lavoro. Quando, dopo qualche minuto, sono ritornata al parcheggio per recuperare la borsa, l'amara sorpresa: l'auto, che ero sicura di aver chiuso, era invece aperta. Della borsa e dell'intero contenuto neppure l'ombra. Un vero choc. Ho sporto immediatamente denuncia ai carabinieri. Ero stata rassicurata: in genere, era stata la spiegazione di chi aveva ricevuto la mia denuncia, documenti e altri effetti privi di valore per i ladri, vengono recuperati entro breve dentro qualche fossato, più o meno nella stessa zona. Per mesi - prosegue la Del Col - ho perlustrato i fossati nelle zone suggerite, ma della mia borsa e del suo contenuto neppure l'ombra».
Nel frattempo il legale pordenonese ha dovuto bloccare la carta di credito e chiedere il duplicato di tutti i documenti: una faticaccia che le ha portato via un bel po' di tempo. Niente, però, rispetto alla stizza e al dispiacere per un danno, oltre che economico, anche professionale. Poi, a distanza di un anno esatto, la telefonata dal Comando della Polizia municipale di Cordignano: qualche giorno fa i documenti, un po' infangati ma ancora leggibili, sono stati rinvenuti casualmente da un passante vicino a un tombino. Probabilmente sono sgorgati insieme all'acqua in eccesso durante i fortunali dei giorni scorsi. I documenti sono stati consegnati in municipio e inoltrati agli agenti che hanno poi contattato la legittima proprietaria grazie a una breve ricerca su internet. All'avvocato Del Col non è rimasto che autorizzarne la distruzione e condividere grazie a Facebook la sua sorpresa per questo insolito ritrovamento. «In realtà è abbastanza frequente - spiega l'agente della Polizia municipale che ha contattato il legale pordenonese - che, dopo un temporale, riaffiorino da tombini, fossati o sulle sponde dei fiumi, documenti e altri effetti personali trafugati molto tempo prima. È capitato recentemente di rinvenire documenti spariti anche dieci anni fa. Probabilmente i ladri, dopo il furto, si disfano di portafogli e borse lanciandoli nei fiumi o nei fossi dove, magari, affondano per poi riaffiorare dopo una forte pioggia, quando ormai uno si è messo il cuore in pace Qui succede frequentemente».
Almeno una volta i portafogli rubati venivano fatti ritrovare in qualche cassetta postale o cassonetto. Alla vittima del furto restava almeno la consolazione di recuperare patente e carta di identità in breve tempo. E pazienza, per il denaro sparito nel nulla!
Daniela Pillon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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