Shopping pasquale, «boicottate»

Sabato 20 Aprile 2019
Shopping pasquale, «boicottate»
SERRANDE ALZATE
PORDENONE Le aperture festive risparmiano la Pasqua, ma non la Pasquetta, il 25 aprile, il Primo maggio e, con tutta probabilità, anche il 2 giugno, per quanto i calendari non siano ancora disponibili. È infatti lungo l'elenco di centri commerciali e supermercati che alzeranno le serrande in quei giorni, nonostante l'appello unitario dei segretari regionali dei sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil, ai quali la Filcams provinciale aggiunge un invito ai consumatori a boicottare i negozi.
PASQUETTA
Se, appunto, al momento non risulta che vi siano realtà commerciali che intendono aprire a Pasqua, non altrettanto si può dire per le altre festività. Fra i tre centri commerciali della provincia, è il Bennet di Sacile a guidare, come da tradizione, la squadra dei negozi aperti: saracinesche alzate, infatti, a Pasquetta, nella festa della Liberazione e in quella del lavoro. Non lo seguono Meduna ed Emisfero: il primo sempre chiuso, il secondo aperto (per ora) a Pasquetta. La lista continua con il nuovo punto vendita Aldi sulla statale 13, aperto lunedì e il 25 aprile, chiuso nelle altre due date, così come l'Interspar di via benedetto Marcello. Il supermercato Cadoro aprirà poi nel giorno della Liberazione con solo orario mattutino, mentre il Pam già annuncia l'apertura nella festa dei lavoratori. Visotto sarà chiuso per Pasqua e per Pasquetta ma aperto il 25 aprile e il 1. maggio, e sempre nel Lunedì dell'Angelo saranno aperti i punti vendita Lidl di Pordenone, Prata, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo. «Sulle aperture festive a oggi non c'è stato nessun intervento legislativo - sottolinea la segretaria Filcams Cgil Daniela Duz, rifacendosi anche al documento delle segreterie regionali -. La Filcams esprime assoluta contrarietà alle aperture festive civili e religiose, perché dobbiamo restituire a queste giornate il loro valore civile e religioso, che è patrimonio della nostra storia e della nostra cultura. Quindi stop all'apertura degli esercizi commerciali ma, soprattutto, ribadiamo che le norme contrattuali lasciano libera scelta a ogni lavoratore di essere presente o meno in questi giorni. A supporto, vi sono le sentenze della Cassazione, che rafforzano la libertà di adesione e che hanno riguardato anche il nostro territorio». Il riferimento è a una sentenza pronunciata nel 2017 dal Tribunale di Pordenone che dava ragione a un lavoratore che non aveva dato la disponibilità a lavorare il 25 aprile. La sentenza aveva riconosciuto al lavoratore il diritto di astenersi dalle prestazioni lavorative.
LE NORME
«La Filcams - continua la segretaria - ribadisce l'esigenza di rivedere il decreto sulle liberalizzazioni firmato dal Governo Monti nel 2012. Le promesse fatte dall'attuale Governo in campagna elettorale si sono rivelate pura propaganda, perché a oggi siamo a un nulla di fatto, mentre l'intervento avrebbe dovuto essere realizzato entro il 2018 e sono state depositate sei proposte di legge, fra le quali quella di Cgil, Cisl e Uil. E' necessario che la tematica delle liberalizzazioni ritorni su tavoli di discussione regionali per trovare soluzioni di mediazione tra le esigenze dei consumatori con il sacrosanto diritto dei lavoratori di riposare nelle giornate festive». Di qui l'invito a boicottare gli acquisti in queste giornate.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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