Patto anti-annessione con Udine

Martedì 21 Agosto 2018
Patto anti-annessione con Udine
L'ACCORDO INSPERATO
PORDENONE La trattativa riservata tra le categorie economiche delle due sponde del Tagliamento proseguiva ormai da qualche settimana. Sotto Ferragosto si è arrivati alla stretta. Sulla lunghissima e combattutissima vicenda dell'unificazione delle Camere di commercio è stato raggiunto un accordo tra Pordenone e Udine che vedrà la nascita di un unico ente che però sarà temporaneo e che vedrà la parità di rappresentanza nella futura giunta camerale unificata: quattro esponenti di Pordenone, quattro di Udine. Il capoluogo friulano esprimerà il presidente che sarà Giovanni Da Pozzo, mentre vice sarà il pordenonese Giovanni Pavan. Inoltre, sarà garantita l'autonomia gestionale delle risorse economiche: ciascun territorio gestirà le proprie salvo poi deliberare unitariamente. Inoltre, sarà garantito il patrimonio di ciascun ente: sia quello immobiliare che quello mobiliare. Per Pordenone ciò significa anche il mantenimento del controllo delle partecipate come Interporto, Fiera, Polo tecnologico. E anche l'Azienda speciale Concentro resterà con l'attuale personale. Insomma, un unico ente ma l'assetto dell'autonomia decisionale e patrimoniale resterà esattamente come è oggi. Una sorta di separati in casa che gestiranno l'ente provvisoriamente in attesa di tornare a due case distinte.
SOLUZIONE PROVVISORIA
La soluzione paritaria e di garanzia è stata trovata e proposta dalle categorie economiche che governano di fatto i due enti camerali. E prevede, nel dettaglio, ogni passaggio fino a quando la Regione (garante dell'intesa è lo stesso governatore regionale Massimiliano Fedriga) non avrà ottenuto dal governo la competenza primaria nelle decisioni riguardanti l'assetto della rete camerale regionale. Passaggio che richiederà la costituzione della nuova commissione paritetica (Regione-Stato) che dovrà deliberare sul trasferimento delle competenze. Solo allora la palla passerà al territorio e si deciderà sul numero di Camere: una unica regionale o tre. Stante la decisa contrarietà della Camere di Trieste-Gorizia all'unico ente regionale - come è emerso ieri sera dall'assemblea pubblica con i vertici dell'ente pordenonese, le categorie e i sindaci del territorio, presenti in tanti nonostante il periodo ferragostano - è ragionevole pensare che si andrà verso i tre enti: Triste-Gorizia, Udine e Pordenone. Per queste ultime due si ritornerà dunque - stando al percorso previsto dal patto di Ferragosto illustrato ieri sera dal presidente Giovanni Pavan e dalle categorie - a una separazione. Tempo necessario per l'intera operazione? È stato stimato un periodo che può andare dai sei mesi a un anno. Il patto raggiunto regola proprio la gestione in questo tempo di mezzo. Intanto l'iter commissariale di unificazione prosegue e terminerà venerdì 24 agosto con l'indicazione alla Regione dei quattro nominativi mancanti (Unindustria e UnionArtigianto di Pordenone si erano rifiutate di indicare i loro componenti) che dovranno essere indicati da Udine. In virtù dell'accordo raggiunto gli udinesi si sono impegnati a nominare esponenti pordenonesi: per il futuro Consiglio si fanno i nomi di Agrusti, Pavan, Pascolo e Bertoia. Ancora non si sanno, invece, i nomi dei quattro (a parte Pavan che sarà vicepresidente) componenti della giunta della Camera Pordenone-Udine. Il percorso, come ha spiegato l'avvocato Bruno Malattia, prevede il ritiro dei ricorsi pendenti davanti al Consiglio di Stato.
LA TRATTATIVA
«Ci davano dei pazzi perché pretendevamo pari rappresentanza e pari dignità. Ma il risultato che abbiamo ottenuto - ha detto il presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti affiancato da Giovanni Pavan e dall'intera giunta camerale che ieri sera ha votato la proposta - è estremamente importante per il territorio. Si è capito che si sarebbe creata una crepa insanabile nella regione. È una soluzione temporanea che ci da la forza per proseguire la battaglia fino in fondo. Quando la Regione avrà l'autonomia decideremo quante Camere saranno necessarie, è presumibile vista la contrarietà di Trieste sulla Camera unica che si vada verso le tre Camere». Numerosi i sindaci e i parlamentari presenti, mentre dai consiglieri regionali si è levata qualche protesta per il mancato invito. L'assemblea pubblica ha votato all'unanimità la proposta di accordo. Solo il sindaco di Valvasone-Arzene Markus Maurmair ha votato contro: «Si è fatto un grande lavoro per portare a casa una vicepresidenza e tre poltrone in giunta. Un po' poco. La battaglia deve continuare finché ci saranno le tre Camere. E chiedo che i quattro componenti siano volti nuovi, rispetto a quelli che si sono visti finora». Favorevoli tutti gli altri, ma con una raccomandazione: non si abbandoni, nella seconda fase della battaglia, la battaglia per la Camera unica regionale.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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