GRANA DELLE DOSI
PORDENONE Entro la prima parte di dicembre la campagna di vaccinazione

Domenica 29 Novembre 2020
GRANA DELLE DOSI
PORDENONE Entro la prima parte di dicembre la campagna di vaccinazione antinfluenzale dovrà essere terminata. Ma proprio quando ci si avvia alla scadenza scoppia la grana delle dosi che mancano. Sono molte infatti le segnalazioni di persone over-60 che denunciano la difficoltà di poter eseguire il vaccino dal medico. E d'altra parte i medici di famiglia evidenziano le difficoltà nel ricevere le dosi sufficienti.
VEDERCI CHIARO
La Regione, intanto, attraverso la direzione dell'Azienda regionale, ha fatto intendere che vuole capire come sia andata e ha chiesto alle Aziende sanitarie di sapere con quali criteri e quante dosi siano state distribuite a ciascun medico. L'obiettivo è accertare se nella prima fase della campagna via sia stata una corsa al vaccino in cui i medici avrebbero somministrato più dosi a categorie a rischio (come i malati cronici o fragili) e meno agli over-60. I medici però non ci stanno e mettono in guardia da un possibile scaricabarile rispetto alla scarsità delle dosi. La Regione ha fatto sapere che finora sono state consegnate 341mila fiale, ne mancano ancora circa 6mila. Altre 40mila destinate ai pediatri per i bimbi fino a 6 anni sarebbero in arrivo. Numeri alla mano risulterebbe coperto circa il 75% delle fasce 0-6 anni e over-60. Solo 12 Regioni italiane a oggi avrebbero raggiunto questi livelli previsti dall'Oms. Ma sono ancora molte le persone che, pur avendone diritto, non hanno potuto vaccinarsi. «A molti medici - conferma Guido Lucchini, presidente dell'Ordine pordenonese - mancano ancora i vaccini da somministrare ai propri assistiti. Ai professionisti della medicina generale è sempre stato detto che le dosi sarebbero arrivate per tutte le categorie a rischio previste. Perciò fin dall'inizio della campagna si sono vaccinati gli over-60 così come si sono vaccinate le altre categorie di malati cronici (cardiopatici, diabetici, oncologici) e professionali. Ora che le dosi scarseggiano respingiamo con forza le ipotesi che vogliono fare passare il messaggio che i medici abbiamo inoculato dosi in maniera non conforme alle indicazioni». I camici bianchi del territorio non ci stanno: «Non funziona il gioco dello scaricabarile. Siamo noi - sottolinea Luccini - a chiedere perché ci siano state molte falle nella distribuzione a singhiozzo e in maniera non equa. Spiace che si cerchi di scaricare su chi, mai come ora, sta collaborando con le istituzioni per fare fronte alla pandemia».
MENO DI ALTRI ANNI
E a respingere con forza le affermazioni della direzione dell'Azienda regionale è anche il sindacato dei medici. «Le dosi sono insufficienti. Moltissimi medici - sottolinea Ferdinando Agrusti della Fimmg - hanno vaccinato meno dell'anno scorso. È inaccettabile affermare che si sia vaccinato in modo non corretta. Sulle somministrazioni non ci possono essere dubbi: esistono i registri dei pazienti in cui ogni medico deve indicare a chi e in base a quale categoria a rischio ha somministrato il vaccino. È tutto rendicontato». Come dire non si scarichino colpe su chi non può averne.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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