Gli avvocati pronti a dare battaglia iniziano a smontare tutte le accuse

Martedì 22 Ottobre 2019
Gli avvocati pronti a dare battaglia iniziano a smontare tutte le accuse
LA DIFESA
PORDENONE «Non so dove mettere le mani». A sottolinearlo è il colonnello Stefano Commentucci, comandante provinciale della guardia di finanza. La mole di controlli è enorme e ci vorrebbero più tempo e uomini per procedere, passo dopo passo, con verifiche che potrebbero sfociare in indagini. Ovviamente non solo nel settore agricolo. E mentre il colonnello delle Fiamme gialle paventa la necessità di fare più accertamenti, gli avvocati della famiglia Lovisa e della famiglia Cigana (coinvolte in due diverse indagini), rispettivamente Alberto Cassini e Valter Santarossa, affilano le armi pronti a difendere i loro assistiti a suon di documenti e carte. E non solo.
«C'è un procedimento che pende da tempo al ministero della Agricoltura; si tratta dello stesso fascicolo con gli identici presupposti di quello della Procura di Pordenone - spiega l'avvocato Cassini -. Ora, nel caso in cui Roma decidesse che il fatto non sussiste in via amministrativa, quindi che non c'è stata alcuna frode, allora significherebbe che non sussiste nemmeno dal punto di vista penale». Il legale ha presentato una lunga e articolata memoria al Ministero e ha chiesto di poter comparire (la data non è ancora stata fissata). «Voglio innanzitutto precisare che Angela Giavedoni è un'imprenditrice agricola da sempre: ha una sua azienda, una sua partita Iva e una sua contabilità; ci sono tante fatture intestate a lei. Giavedoni possiede solo i coltivi, mentre i Lovisa hanno barbatelle e vigneti. Ed è logico che quando la mamma ha chiuso l'azienda, vista l'età, ha dato tutto ai figli. Di illegale non c'è nulla, e lo dimostreremo».
Pronto a difendere Cigana padre e figlio è invece l'avvocato Santarossa: «Chiariemo tutto in tribunale. Salvatore Cigana è un imprenditore agricolo e ha potuto ottenere finanziamenti perchè coltiva terreni, anche non di sua proprietà, ma dei quali ha la disponibilità (il che significa che li coltiva grazie ad affitto o comodato). Non dimentichiamo che si tratta di pezzi di terra in mezzo al nulla, in pedemontana o in montagna. E - prosegue il legale - il figlio Marco era uno studente nel primi anni in cui il padre avrebbe percepito illegalmente i fondi».
s.s.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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