«Gestione assente» sindacati e Rsu chiedono la testa di Polimeni

Domenica 9 Maggio 2021
SANITÀ
PORDENONE Cgil, Uil, Nursind e le relative Rsu depositeranno domani in Regione a Trieste le firme per la richiesta di dimissioni del direttore generale di Asfo Joseph Polimeni. Nel mirino la gestione della pandemia a Pordenone da parte dell'Azienda sanitaria Friuli occidentale, giudicata assente. Criticità messe nero su bianco in una lettera inviata al governatore Massimiliano Fedriga e all'assessore alla Salute Riccardo Riccardi.
I PUNTI CALDI
«Noi lavoratori di Asfo vogliamo segnalare in primis il ritardo nell'adeguamento dell'organico si legge nella missiva -; tutte le realtà dell'Azienda stanno riscontrando criticità dovute alla carenza cronica di personale, che ha comportato sovraccarico di lavoro e innalzamento del livello di stress. Si sarebbero potuti assumere e mantenere in servizio gli operatori necessari a far fronte alla pandemia e al calo delle dotazioni di personale del 2019 dovuto anche alla gestione commissariata dell'Asfo. Invece Polimeni, a fine maggio, ha licenziato gli operatori a tempo determinato e interinali, alla vigilia dei mesi estivi in cui, ancor più degli altri anni, i lavoratori attendevano di godere del riposo psicofisico necessario per svolgere le attività in sicurezza».
Altro punto caldo la mancanza di strategie per attrazione, acquisizione e stabilizzazione del personale. «Lavoratori e professionisti a tutti i livelli di responsabilità rinunciano a entrare nelle file di Asfo, come dimostra il rifiuto dei quattro candidati alla direzione medica del presidio ospedaliero di San Vito-Spilimbergo o quello degli incarichi a tempo determinato offerti a infermieri e Oss con scadenze a 30-60 giorni proseguono - tutto questo ha portato all'accumulo di oltre 200 mila ore straordinarie tra gli operatori del comparto, che già da sole (non conosciamo il dato relativo alle ferie non godute) dimostrano la consistenza della carenza del personale e che costituiscono un debito che Asfo ha contratto e si trascinerà nel futuro».
Infine si mettono in evidenza «l'assenza di un piano di emergenza e il fatto che salute e sicurezza dei lavoratori non sono state tutelate, con mancanza di formazione specifica a tutto il personale. Quanto al riconoscimento dell'infortunio sul lavoro, i percorsi sono poco chiari e spesso demandati. Oltre al danno la beffa, cioè la difficoltà che gli operatori contagiati da Covid hanno avuto a vedere certificato l'infortunio sul lavoro a causa della scelta aziendale di demandare la denuncia ai medici di medicina generale, che spesso hanno apposto il loro rifiuto».
RICHIESTA PERENTORIA
A chiudere la lettera un'istanza precisa: «Chiediamo in qualità di rappresentanti dei lavoratori di Asfo la risoluzione del contratto di Polimeni».
Alessandra Betto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci