Furto al Cafè Cortes, i ladri si mangiano il formaggio

Giovedì 22 Agosto 2019
Furto al Cafè Cortes, i ladri si mangiano il formaggio
SCASSINATORI
PORDENONE Indisturbati, nella notte, in uno degli angoli più nascosti del centro storico, ma comunque a due passi da piazzetta Cavour, i soliti ignoti hanno forzato la porta di un bar, aperto la cassa e portato via quanto hanno trovato, ma hanno anche avuto il tempo di fare uno spuntino a spese dei proprietari. È successo nella notte fra martedì e ieri, in Corte Torres in corso Garibaldi e il bar preso di mira dai malviventi è il Café Cortes, della maniaghese Manuela Del Col. «Questa mattina, alla riapertura, l'amara sorpresa - hanno raccontato dal locale - : la porta era stata forzata, la cassa era aperta e il fondo cassa era sparito, assieme a un paio di occhiali da vista di un certo valore di mia proprietà».
Presumibilmente, seguendo le ricostruzioni fatte, con l'aiuto del gestore, dalla Polizia scientifica, giunta sul posto dopo l'allarme diramato dai titolari, che ha raccolto la denuncia contro ignoti, i ladri, approfittando del buio e della zona isolata, hanno danneggiato ed estratto dal suo alloggiamento il tamburo della serratura, aprendo senza difficoltà la porta a vetri dell'ingresso, hanno fatto il giro del bancone, scassinato la cassa, prelevato la sessantina di euro che conteneva e gli occhiali del gestore e, alla fine, non ancora soddisfatti, hanno fatto colazione con un pezzo di formaggio che hanno trovato sul posto, lasciando le croste all'interno del lavandino.
Alcuni residenti che si affacciano sulla piazzetta hanno raccontato agli inquirenti che fino alle due di notte all'interno di Corte Torres erano presenti dei giovani che hanno udito chiacchierare. Dopo quell'ora è calato il silenzio e nessuno si è accorto di quanto stava avvenendo nel piccolo bar sotto casa. «Siamo qui da tredici anni - raccontano ancora dal bar - e fino ad ora non era mai successo niente di simile. Al di là del danno sorprende la facilità con cui i ladri hanno potuto agire indisturbati. Forse c'era qualcuno che controllava se si avvicinava qualche passante notturno o il metronotte».
Franco Mazzotta
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