FRODE FISCALE
PORDENONE Stanno cedendo alcune delle aziende sotto inchiesta per

Domenica 18 Agosto 2019
FRODE FISCALE PORDENONE Stanno cedendo alcune delle aziende sotto inchiesta per
FRODE FISCALE
PORDENONE Stanno cedendo alcune delle aziende sotto inchiesta per la presunta frode fiscale camuffata con la ricerca industriale. Sono 250 le società sospettate di aver frodato il Fisco con un danno di 45 milioni di euro. In provincia di Poedenone sono nove le persone indagate, mentre sarebbero tre le aziende che sono state perquisite nelle settimane scorse dalla Guardia di Finanza. Ebbene, alcune decine di aziende si starebbero muovendo per trattare con il Fisco, saldare e uscire dall'inchiesta. Non conosce pausa estiva il lavoro degli investigatori della guardia di finanza di Padova, coordinati dal pubblico ministero Roberto D'Angelo.
LE PERQUISIZIONI
Nelle scorse settimane i militari hanno terminato le perquisizioni in tutta Italia. Sono stati impiegati 70 reparti della guardia di finanza e le perquisizioni sono state fatte in 38 province italiane: Alessandria, Ancona, Arezzo, Bari, Belluno, Benevento, Bergamo, Biella, Bologna, Como, Cuneo, Fermo, Frosinone, Gorizia, Lucca, Macerata, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pistoia, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Salerno, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza. Le ipotesi di reato, a diverso titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e evasione fiscale. Gli amministratori delle aziende sono indagati per evasione fiscale, mentre l'associazione per delinquere sarebbe stata ideata dagli amministratori della società padovana qualificata nella ricerca. Si tratta della EidonLab, con sede in città. Nel sito si legge che è un Organismo di ricerca, Research & Tecnology, che si propone di eseguire attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, divulgazione e trasferimento tecnologico. Secondo gli inquirenti, un mese dopo l'approvazione del decreto legge del 2011, gli amministratori della società padovana si sarebbero organizzati per truffare lo Stato e fare evadere le aziende che affidavano a loro le commesse di ricerca. Gli amministratori della società sono l'ingegnere Marco Santoro, la moglie Lucilla Lanciotti, Alessandro Manganelli Di Rienzo, Giampiero Abate e altri quatto collaboratori. Sono indagati per associazione per delinquere.
LA LISTA
La lista delle 250 aziende sotto inchiesta è lunghissima. Sono emersi altri nomi delle società perquisite dai finanzieri e sospettate di evasione fiscale. Sono la Carra Mangimi spa di Parma (21 mila euro), la De Franceschi Re Mais spa di Monfalcone (60 mila euro), la Euroconsulting Formazione, con sedi a Montecatini e Padova (100 mila euro), la Evco controllori refrigerazione di Ronchi dei Legionari, Gorizia (35 mila euro), la Gvdr diagnostica di Padova (105 mila euro), la Mangimi Livieri di Camponogara, Venezia (340 mila euro), la Poliform spa di Como (850 mila euro), La Recarlo produzione gioielli di Alessandria (310 mila euro). La prova della presunta frode fiscale sarebbe contenuta anche nelle comunicazioni tra le 250 aziende sotto inchiesta e la struttura di ricerca industriale padovana, EidonLab. Perfino le mail tra le aziende e la struttura di ricerca dimostrerebbero- per gli inquirenti - che il raggiro fiscale poggiava sul decreto legge 70, del 13 maggio 2011, che permetteva alle aziende, le quali assegnavano commesse di ricerca a strutture qualificate, di poter godere di un beneficio a fondo perduto pari al 90 per cento dell'investimento. Gli inquirenti non hanno alcun dubbio.
Lino Lava
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci