Frode fiscale con fatture false assoluzione bis in Appello

Giovedì 14 Settembre 2017
Frode fiscale con fatture false assoluzione bis in Appello
PORDENONE - Regge anche in Corte d'appello l'assoluzione dei nove imprenditori trevigiani e friulani coinvolti nel meccanismo delle false fatturazioni emesse dalla Nuova ferramenta dei fratelli Claudio e Tullio Teia di Spilimbergo per operazioni inesistenti. Ad appellare la sentenza d'assoluzione pronunciata un anno fa dal giudice Rodolfo Piccin era stata la Procura, attraverso il pm Federico Facchin, che in primo grado aveva chiesto condanne fino a due anni di reclusione. Anche per la Corte presieduta dal giudice Pier Valerio Reinotti, però, il fatto non costituisce reato.
Era stata una delle inchieste più importanti della Guardia di finanza, che aveva scoperto una frode fiscale milionaria e recuperato 1,8 milioni (i soldi dell'Iva) che i gemelli Teia conservavano in un vecchio freezer. Gli imprenditori coinvolti nel fatture emesse allo scopo di evadere le imposte sui redditi erano difesi dagli avvocati Bruno Malattia, Piero Barolo e Maurizio Miculan. L'assoluzione è stata confermata per Renato Grigolin (Ariec di Spilimbergo e Ghiaie Ponte Rosso di San Vito) di Conegliano, Gabriella Breda (Susegana) per la Impresa Calcestruzzi Piave Srl di San Vito al Tagliamento; Alessandro Silenzi (Treviso) per la Ghiaie Ponte Rosso; Christian e Luigi Perin (Arzene) per la Ponte Rosso Asfalti di San Vito; Roberto Grigolin (Susegana) e Arrigo Marcon (Susegana) per la Inerti Avianese di Aviano; Antonio Marcon (Susegana) della Ponte Rosso Recycling di San Vito. Per Daniele Montesel (Confbeton di Spilimbergo), residente a Susegana, il ricorso del pm è stato dichiarato inamissibile, pertanto viene confermata la sentenza d'assoluzione ottenuta in primo grado.
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