DISSESTO
PORDENONE Il Noncello da una parte, il Meduna dell'altra. Tra Pordenone

Sabato 20 Aprile 2019
DISSESTO
PORDENONE Il Noncello da una parte, il Meduna dell'altra. Tra Pordenone e i due corsi d'acqua esiste un legame forte ma guai a prenderli sottogamba. Specie quando le intense precipitazioni piovose rischiano di farli tracimare: era successo nel 2002, quando una grande piena aveva affondato la città, e andando a ritroso nella storia ci sono almeno altri tre precedenti: 1928, 1965 e 1966. Senza dimenticare, poi, l'evento dell'anno scorso quando, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, Noncello e Meduna avevano tenuto (a lungo) i pordenonesi con il fiato sospeso.
LA PARTENZA
Dopo la decisione di spostare la partenza della 500 miglia 2.0 - la mille chilometri in gommone per le antiche vie d'acqua da Pordenone a Pavia e ritorno - da Pordenone a La Salute di Livenza, a causa della presenza nel Noncello di numerosi alberi caduti dopo le abbondanti precipitazioni dello scorso anno, viene da chiedersi: il territorio è al sicuro da eventuali nuovi allagamenti? La situazione idrogeologica è critica. Lo ha detto anche l'Autorità di bacino di Venezia che ha indicato Pordenone come punto focale. Per quanto riguarda Pordenone le criticità maggiori riguardano, in particolare, i quartieri di Vallenoncello e Villanova. I problemi, però, non mancano nemmeno in Comina. Se per Valle sono previsti degli interventi, che una volta attuati dovrebbero mitigare la situazione, per Villanova le cose sono più complicate. «Stiamo parlando di una frazione spiega l'ingegnere Andrea Brusadin, funzionario tecnico idraulico del comune di Pordenone che si allaga per la mancanza di presidi tali da contenere un'eventuale esondazione del Meduna. E' l'unico territorio, da Pordenone a Pasiano, passando per Fiume Veneto e Cordenons, per il quale agli inizi del secolo scorso non sono stati realizzati dei corpi arginali. Ora, a spanne, ci vorrebbero qualcosa come 15 milioni di euro per realizzare 4 chilometri di argine con tanto di opere complementari. Tutto si può fare, ci mancherebbe, ma un eventuale piano d'azione potrebbe incontrare diversi ostacoli. Sia dal punto di vista amministrativo che economico. Stiamo parlando di un'area, quella di Villanova vecchia (via Villanova di sotto, Frazione di Villanova e Levade), abitata da 200 famiglie per le quali, in caso di emergenza, protezione civile e personale comunale intervengono tempestivamente. Non solo: i residenti, specie quelli che sono arrivati da poco tempo, vengono raggiunti da continue campagne informative che spiegano loro come comportarsi in caso di alluvione. Senza poi dimenticare ricorda Brusadin l'importanza di 'Alert system'', un sistema telefonico che avverte in tempo reale i cittadini delle criticità in atto».
VALLENONCELLO
Per Vallenoncello, invece, la situazione è migliore anche perché, negli anni, le varie amministrazioni che si sono succedute hanno provveduto a realizzare dei corpi arginali. La situazione più complessa ancora da gestire resta quella della parte finale di via del Passo dove, comunque, è prevista un'opera di sopralzo della sede stradale. C'è poi la partita nella parte a Nord di Pordenone dove non è mai stata realizzata una rete di sgrondo delle acque meteoriche. E' così che, in presenza di precipitazioni abbondanti, l'acqua dei campi (meno permeabili rispetto al passato) defluisce attraverso la Pontebbana sino a provocare veri e propri allagamenti. «A questo proposito anticipa l'ingegnere Brusadin sono in fase di appalto i lavori per la realizzazione di una gronda idraulica che permetterà di captare le acque e di farle defluire nel lago della Burida: un'opera da un milione e 500mila euro, che risolverà il 50 per cento dei problemi attuali. Mancano invece ancora i soldi per intervenire verso Cordenons». Opere di manutenzione al reticolo idrografico sono previste anche a Torre dove, spesso, a finire sott'acqua è via Musile.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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