Danno erariale, condannati i vertici della Marrone srl

Venerdì 21 Settembre 2018
Danno erariale, condannati i vertici della Marrone srl
LA SENTENZA
PORDENONE La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha condannato la società Marrone di Zoppola - specializzata nella progettazione e realizzazione di cucine professionali - con Armando Pujatti e Maurizio Fantin, a risarcire la Regione con 25.319 euro. La Procura contabile aveva chiamato in giudizio la Marrone Srl, Pujatti e Fantin in qualità di amministratori e legali rappresentanti in merito al pagamento di 93.409 euro quale danno erariale per conseguimento fraudolento di finanziamenti pubblici. Entrambi dispongono dell'intero capitale sociale nella misura del 90 e 10%.
I FATTI
Nel settembre 2012 l'azienda presentò domanda alla Regione per il conseguimento di un finanziamento da destinare a un progetto di ricerca e sviluppo industriale dal titolo Nuove tecnologie di sanificazione attiva per la sicurezza alimentare. Il contributo attribuito alla società fu pari a 102.162 euro, poi rideterminato in 93.409. La somma venne liquidata in due pagamenti distinti: l'accertamento fiscale si è concentrato su due fatture relative a consulenze tecnico-professionali prestate dalla ditta Alfatec per oltre 93mila euro che però, si legge nella sentenza «non risulta aver svolto una significativa attività sul mercato» e inoltre «non risultano interlocuzioni di alcun genere tra la Marrone (che dal 1978 produce attrezzature in acciaio Inox per la ristorazione) e la Alfatec in merito ai contenuti della consulenza ma vi è solo uno scambio di e-mail sulle modalità di liquidazione del compenso».
LA CORTE
La magistratura contabile parla anche di «predisposizione di documenti contabili falsi, strumentali a implementare i costi del progetto e quindi l'ammontare delle spese rimborsabili» e di «assoluta carenza di specifici contenuti scientifico-tecnologici». Alfatec avrebbe dovuto fornire una consulenza specialistica sui materiali ma «l'esecuzione si è tradotta nella produzione di due elaborati i cui contenuti ripropongono testi di articoli e pubblicazioni reperibili sui siti internet di soggetti pubblici o di aziende specializzate nel settore dei materiali informativi». È stato anche verificato, presso l'Istituto superiore di sanità, che l'articolo sulle tossinfezioni alimentari presente sul portale denominato Epicentro è o line fin dal 2003. La sentenza richiama inoltre l'attenzione sulla «completa assenza di atti in merito al concreto svolgimento della prestazione: convocazione di riunioni e incontri tecnici, bozze di lavoro, proposte operative. Solo un rapido scambio di poche mail». Dunque «appaiono artificiose e rivelatrici di un contegno doloso prosegue la sentenza le parole introduttive della prima relazione: A seguito dei numerosi incontri presso la vostra sede e in collaborazione con la ditta Arma e ad un'attenta analisi sul campo ci permettiamo di esporvi alcune delle nostre considerazioni» che altro non erano che «l'integrale riproduzione di testi sulle tossinfezioni alimentari disponibili sul sito dell'Asl di Pavia e sul portale dell'Istituto superiore di sanità Epicentro.
Elisabetta Batic
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