Dall'ex Amman a piazza Motta Adesso nasce la città del futuro

Giovedì 22 Agosto 2019
LA CITTÁ DEL FUTURO
PORDENONE Da un lato, sarà l'autunno dei cantieri: quelli già avviati e quelli che prenderanno le mosse a breve, con una durata prevista che nella maggior parte dei casi si aggira intorno ai 18 mesi. E alle fasi cruciali è anche il grande evento culturale, la mostra del Pordenone: ultimi due mesi per l'allestimento e la comunicazione e poi altri quattro sui quali si misurerà la riuscita dell'operazione. Ma nella seconda parte del mandato l'amministrazione Ciriani ha davanti anche i tempi per gettare le basi di progetti di ampio respiro, per disegnare la città del futuro a partire da alcuni grandi nodi come il cotonificio Amman e l'ex birreria.
EX AMMAN
Per la storica area di archeologia industriale molto dipenderà dall'esito dell'asta indetta dal Tribunale di Bologna per il prossimo 25 settembre. Per quest'area così come per quella del Bronx, il Comune pensa a una partnership pubblico-privato, e in questi anni non sono mancate le interlocuzioni per individuare proposte serie e percorribili. Negli intenti del sindaco, il futuro del cotonificio Amman si intreccia con quello del Consorzio universitario in cerca di nuovi spazi. Una prima soluzione già prospettata è quella di far posto agli studenti nella sede di Promoturismo, una volta che sarà completata la casetta liberty di parco Querini, ma sul lungo termine una risposta potrebbe arrivare proprio dall'ex cotonificio. Fra i cantieri aperti e da aprire, quello che l'amministrazione considera il fiore all'occhiello è senza dubbio la riqualificazione di piazza della Motta, che va di pari passo con la trasformazione della ex Biblioteca civica in casa della musica e, poco più in là, con la ristrutturazione della sede dei Giudici di pace, che ha dato qualche grattacapo per il trasloco temporaneo degli uffici.
VILLA CATTANEO
E proprio al trasferimento temporaneo dei Giudici di pace si lega il futuro di Villa Cattaneo, altra questione rinviata con successive proroghe: se la necessità di ospitare il servizio per almeno un anno e mezzo avrebbe dato all'amministrazione il tempo per definire in maniera più chiara i suoi progetti, ora che questa soluzione è definitivamente tramontata, si dovranno necessariamente stringere i tempi per il nuovo bando e quindi per definire quale sarà il futuro dell'immobile, anche se l'intenzione dichiarata è quella di mantenere la funzione di incubatore tecnologico e culturale. E fra gli immobili in cerca di nuova identità va annoverato sicuramente anche il carcere, per il quale il sindaco aveva ipotizzato un concorso d'idee, mentre attende si attende da mesi anche il bando per l'alienazione dell'ex Birreria, inizialmente annunciato per l'inizio del 2019 ma che ha poi dovuto fare i conti con una serie di intoppi burocratici.
VIALE MARCONI
C'è poi la grande partita della viabilità: il Piano di dettaglio per il centro storico mette in fila una lunga serie di interventi lungo il ring, a partire dall'attesa - e controversa - riqualificazione di viale Marconi. Ma i tempi di questi interventi devono fare i conti anche con quelli delle altre opere. All'esterno del ring, c'è poi la partita della viabilità (operazione da 2,4 milioni di euro) a servizio del nuovo ospedale, da affrontare con la Regione, assieme a quella dei parcheggi e dell'abbattimento dei vecchi padiglioni. Ma il grande appuntamento autunnale è quello culturale legato alla mostra del Pordenone. Con la seconda metà di agosto è entrata nel vivo la fase della promozione del grande evento, che sarà uno dei banchi di prova per la capacità della città di valorizzare le sue risorse anche in chiave turistica. Il tutto mentre l'altra grande sfida, quella della candidatura a Capitale della cultura, resta per il momento parcheggiata per la mancata pubblicazione del bando.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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