Dal Piano Colao una chance in più per Autovie Venete

Lunedì 6 Luglio 2020
Dal Piano Colao una chance in più per Autovie Venete
NUOVO SCENARIO
TRIESTE Novità importanti per il futuro di Autovie venete e la realizzazione delle parti mancanti della terza corsia: il Piano per la ripartenza del Paese dopo la pandemia da Covid 19, redatto dalla task-force guidata da Vittorio Colao, contempla la possibilità di rinegoziare la durata delle concessioni autostradali in presenza di investimenti vincolati ad opere da realizzare. Ed è il caso della terza corsia A4 Venezia-Trieste per la quale resteranno da costruire i tratti da Palmanova a Villesse e soprattutto il tratto più oneroso e impegnativo: da San Donà a Portogruaro, per un costo attorno ai 700 milioni.
Presidente Maurizio Paniz, Autovie potrà giovarsi del Piano Colao e allungare di parecchio la durata della concessione: servono anni per completare la terza corsia.
«Siamo di fronte a un principio generale, certamente importante. Tuttavia dobbiamo tener presente che le norme non sono sufficienti senza la capacità del fare».
Il lotto di terza corsia con i nuovi ponti sul Tagliamento saranno pronti fra poche settimane a tempo di record.
«Infatti. Il terzo lotto è un autentico miracolo, che si deve alla bravura, alla caparbietà di chi ci ha lavorato a tutti i livelli. Ma per andare avanti occorrono soldi. Tanti. Per i cantieri aperti facciamo ricorso al sistema bancario, però il futuro è tutto da scrivere».
Lei aveva accennato alla praticabilità di nuovi finanziamenti da parte dello Stato, visto oltretutto che le autostrade sono di proprietà demaniale.
«Sono in corso interlocuzioni con Roma, i miei rapporti personali sono molto buoni sia con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella».
Dopo i cantieri già avviati Autovie non potrà beneficiare di nuovo credito dalla Bei e da Cdp senza una concessione di lungo periodo. E per arrivare da San Donà a Portogruaro su tre corsie serve un sacco di denaro. Qual è il piano?
«Chiariamo: in Italia in questo momento le opere da fare si dividono in due gruppi. I lavori già finanziati, come la Gronda di Genova che finora non s'è fatta per ragioni politiche, e tutte le altre opere compreso il completamento sull'A4. Nel Paese nessuno oggi dispone di 700 milioni da attribuire a un nuovo cantiere».
La terza corsia resterà a spizzichi sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia?
«No. Ma l'impresa è molto difficile. Mi preoccupa la strategia attuata da questo Governo, che nei fatti non sostiene una crescita effettiva dell'economia dopo la pandemia».
Perché?
«Si elargiscono risorse a destra e a manca ma non si sostiene veramente il mondo del lavoro, con il duplice risultato che questi denari non ci saranno più e che il lavoro continuerà a soffrire. La politica non sta facendo crescere il lavoro».
Autovie ha subito un crollo degli introiti da pedaggi durante il lock-down. Ora avete notato una ripresa significativa?
«Una ripresa certo, ma ancora troppo debole. Siamo ancora lontani dai flussi che hanno preceduto l'arrivo del Covid 19».
Uno degli elementi di blocco ancora sul tappeto è la determinazione da parte del Governo dell'indennizzo di subentro della Newco Autostrade Alto Adriatico ad Autovie, valutabile attorno ai 470 milioni. Ma poi, in fondo, questa Newco servirà per davvero?
«Parlare di questi temi ora è come discorrere sul sesso degli angeli».
E cosa resta del progetto condiviso dai presidenti del Veneto Luca Zaia e del Fvg, Massimiliano Fedriga per dar vita a un polo autostradale del Nordest?
«Era e rimane un importante auspicio. Ma le condizioni del presente non consentono, per ora, di spingersi oltre».
M.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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