Dal mega sequestro da 9,7 milioni ai 18 chili di erba

Sabato 23 Giugno 2018
Dal mega sequestro da 9,7 milioni ai 18 chili di erba
I RICONOSCIMENTI
PORDENONE Riciclaggio, coltivazioni di marijuana, reati tributari e fabbriche di marchi contraffatti. La festa della Guardia di finanza è stata l'occasione per premiare gli investigatori pordenonesi che hanno permesso di scoprire gravi condotte illecite.
CAPORALATO
L'encomio solenne è stato consegnato dal sottosegretario Vannia Gava agli uomini della Brigata di Spilimbergo che hanno smantellato un moderno sistema di caporalato: 1.057 lavoratori irregolari piazzati nelle aziende attraverso un'intermediazione illecita di manodopera. L'operazione ha fatto emergere fatture per operazioni inesistenti pari a 21 milioni; 59 le persone denunciate e un sequestri di beni pari a 3,9 milioni. Il riconoscimento è stato ritirato dal comandante della Compagnia, Arianna Bonato, per il luogotenente Vittorino Vittorio, Andera Monticoli, Alessandro Rossi e Marco Esposito.
MAXI EVASIONE
Il senatore Franco Dal Mas ha consegnato l'elogio al maresciallo aiutante Roberto Cucchiaro, che in provincia di Pordenone è riuscito a individuare una cooperativa di Padova che evadeva sistematicamente l'Iva (12 milioni di euro). Il rappresentante legale, oltre a una denuncia per reati tributari, è stato raggiunto nel 2016 da un provvedimento di sequestro per equivalente pari a 9,7 milioni, somma evasa tra Pordenone, Padova e Roma.
LA PIANTAGIONE
Elogio anche ai marescialli del Nucleo di polizia economico finanziaria Samuele Sera e Raffaele Mazzotta: a stringergli la mano c'era il senatore Luca Ciriani. Ai due finanziari si deve il sequestro di 18 chilogrammi di marijuana coltivati da una casalinga colombiana che viveva in una villa vicino alla chiesa di Budoia e si era organizzata con una serra dotata di lampade e sistemi di ventilazione.
I MARCHI FALSI
Infine, il prefetto Maria Rosaria Laganà ha premiato con l'elogio il maresciallo aiutante Fabio Marullo e il vice brigadiere Marco Brunelli. Sono stati loro a scoprire la sartoria cinese in uno scantinato di Padova, dove venivano confezionati capi di abbigliamento contraffatti che poi raggiungevano i negozi del Triveneto. Sono stati sequestrati 17mila capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti, oltre a 21 mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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