Crac della birra, condanne per oltre 8 anni

Sabato 20 Ottobre 2018
Crac della birra, condanne per oltre 8 anni
IL PROCESSO
PORDENONE Doppia condanna a 4 anni e 3 mesi per la bancarotta della Q Logistic Srl di Fontanafredda, società fittizia trasformata in un deposito fiscale, dove far convogliare i debiti accumulati evadendo l'accise su qualcosa come 2 milioni di ettolitri di birra. A Federico Bizzotto, 45 anni, all'epoca domiciliato a Pordenone e a Marco De Zan (48) residente a Fiume Veneto, il collegio giudicante presieduto da Licia Consuelo Marino (a latere i giudici Iuri De Biasi e Giorgio Cozzarini) ha risparmiato soltanto l'imputazione legata alla mancata tenuta dei libri contabili, assolvendoli perchè il fatto non sussiste. Per la distrazione di 99.400 euro e le operazioni dolose che hanno portato al fallimento (dicembre 2014), la pena è stata di poco inferiore a quella chiesta dal pm Andrea Del Missier, che aveva concluso per 4 anni e 8 mesi.
La vicenda è legata alla frode carosello internazionale finalizzata all'evasione delle accise su 2 milioni di ettolitri birra che in realtà non sono mai transitati in Friuli. In quattro erano stati condannati a 1 anno e 6 mesi di reclusione, a cui si era aggiunta una multa da 50 milioni a testa, poco più del doppio dell'accise evasa, che era di 20,2 milioni. Per Bizzotto e De Zan era rimasto aperto il capitolo legato al fallimento. Bizzotto era indicato come amministratore di fatto della Q Logistic, De Zan come amministratore unico e destinatario dei 99.400 euro movimentati nell'imminenza del crac. Il pm ieri ha ricordato che quella della Srl di Fontanafredda era una finta attività di import-export creata per evadere l'accisa. Ad accorgersi che la birra transitata a Forcate era soltanto sulla carta era stato un ispettore dell'Agenzia delle dogane, la Guardia di finanza aveva fatto il resto individuando la società cartiera e le triangolazioni Francia, Gran Bretagna e Italia, a cui poi si erano aggiunti Germania, Austria e Belgio.
Secondo la Procura, la Q Logistic aveva un conto bancario, ma nessuna movimentazione, a parte qualche bonifico contestato a De Zan e pochissimi, quanto trascurabili, versamenti finalizzati a tenere in vita la società. Eppure in pochi mesi il volume d'affari aveva riguardato la commercializzazione di 100 milioni di euro di birra senza alcun dipendente, senza alcuna traccia di fornitori e senza alcun mezzo di trasporto.
La difesa - gli avvocati Romano Bottosso per De Zan e Raffaele Mauri per Bizzotto - avevano chiesto l'assoluzione. Il legale di Bizzotto ha insistito affinchè fosse riconosciuta l'estraneità dei suo assistito alle accuse. Ai giudici ha ricordato che il 45enne si sarebbe limitato a trovare una sede alla Q Logistic nell'ambito della sua attività con un'agenzia immobiliare. Mauri ha inoltre ricordato che in appello è ancora pendente il processo per la frode carosello. A tal proposito ieri ha chiesto la sospensione della sentenza in attesa che venga definito il secondo grado.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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