Coop Alleanza 3.0 esclude il territorio La base: ripensateci

Mercoledì 11 Settembre 2019
L'ESCLUSIONE
PORDENONE Continua a fare discutere - non soltanto tra la base dei soci, ma anche la politica - la storica esclusione di un rappresentate pordenonese dal nuovo vertice di Coop Alleanza 3.0. E non sono mancate neanche accuse per come l'operazione sarebbe stata gestita dal vertice della Lega Coop regionale al quale la neopresidenza del colosso cooperativo - a luglio, subito dopo le dimissioni dei riconfermato Dino Bomben - aveva chiesto di indicare un nuovo nominativo che potesse sostituire il sacilese dimissionario. È stato dentro questo percorso - a dire la verità un percorso che ha seguito la prassi utilizzata nel movimento in caso di cooptazione del Cda - che è stato indicato il nome dell'ex senatore (Pd e Scelta civica nella scorsa legislatura) di Grado Alessandro Maran. Una personalità, che per storia e capacità, non viene messa in discussione da chi ha sollevato la protesta.
RAPPRESENTANZA
Ciò che si contesta nel movimento cooperativo pordenonese è invece l'assenza di un esponente territoriale che potesse rappresentare nel Cda del colosso cooperativo gli interessi e le problematiche del Friuli occidentale. «C'è stato un confronto e un ascolto del territorio - ha avuto modo di spiegare Livio Nanino, presidente della Lega Cooperativa del Friuli Venezia Giulia - che noi abbiamo accompagnato come ci era stato chiesto. Da Pordenone erano arrivate alcune proposte anche molto valide, poi su qualcuno c'è stata l'indisponibilità. Sul nome di Maran abbiamo registrato un ampio consenso e così si è proceduto. Quanto alla rappresentanza territoriale - il presidente invita a riflettere - qual è il livello di rappresentanza in una grande impresa che conta circa due milioni di soci? Il Comune, piuttosto che la provincia? O un'area più vasta. Io auspico che il territorio di Pordenone possa instaurare un proficuo dialogo con l'esponente indicato per il Cda». Resta il fatto che gli altri territori regionali hanno mantenuti tutti un loro referente nel Cda. Il Friuli occidentale ne è uscito con le ossa rotte. «Sono profondamente rispettoso delle dinamiche interne a un'impresa sulle quali decidono solo i soci. Ma, visto anche il mio attaccamento affettivo pur non ricoprendo ruoli nel movimento coop, la notizia mi ha lasciato molto rammarico. Spero solo che ci sia lo spazio per rivedere questa scelta», commenta così l'esclusione pordenonese Renzo Liva, responsabile economico Pd regionale, che precisa di stimare molto Maran. Tra le proposte che avevano ricevuto maggiore supporto e stima c'era anche quella di una giovane donna, la presidente del consiglio di zona Gloria Favret.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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