CONTRATTO
AVIANO Base Usaf, il nuovo contratto di lavoro offre buste paga più

Domenica 21 Ottobre 2018
CONTRATTO
AVIANO Base Usaf, il nuovo contratto di lavoro offre buste paga più pesanti e maggiori garanzie ai dipendenti italiani. Al termine di un lungo ed estenuante braccio di ferro durato un paio d'anni (nel corso dei quali si sono registrati anche alcuni scioperi) è stato siglato il rinnovo del contratto a tutela dei circa 4mila dipendenti italiani (circa 800 ad Aviano) che lavorano nelle Basi americane ubicate nello Stivale. Il contratto (scaduto nel 2016) entrerà in vigore il 1° novembre e si estenderà fino al 31 ottobre 2021. L'accordo è stato sottoscritto a Napoli da Fisascat Cisl, Uiltucs (i due sindacati nazionali che rappresentano i lavoratori del terziario, turismo e servizi) e la controparte americana, ovvero la Commissione per il personale civile Usa (Joint civilian Personnel commitee). A beneficiarne sono i dipendenti italiani che lavorano nelle installazioni a stelle e strisce, tra cui le grandi Basi di Sigonella (in Sicilia), Aviano, Vicenza, Pisa e Napoli (ciascuna delle quali annovera circa 800 dipendenti italiani) cui si aggiungono una trentina di avamposti minori. Nel dettaglio, per quanto riguarda la parte economica, l'intesa prevede un aumento salariale annuale del 3,09 per cento (pari a una erogazione media di 62 euro mensili dal 1° settembre 2018 al 30 agosto 2019) oltre alla maggiorazione del 20 per cento per le ore prestate al di fuori del normale orario di lavoro. L'accordo stabilisce il diritto di precedenza nelle assunzioni per il personale che ha prestato servizio per più di 6 mesi con un contratto a tempo determinato, il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da full time a part time per i lavoratori affetti da gravi patologie, nonché il diritto sulla conservazione del livello e dell'inquadramento nel caso di modifiche organizzative. Inoltre il lavoratore potrà presentare domanda per l'accesso a un livello inferiore finalizzato alla conservazione del posto, ad acquisire nuova professionalità e a migliorare la qualità della vita. L'intesa introduce il principio della volontarietà in caso di riduzione della forza lavoro. In caso di esuberi, il lavoratore ha diritto a una ricollocazione prioritaria in una delle posizioni disponibili nell'area geografica di riferimento, fermo restando l'applicazione delle norme di legge sulla ricollocazione nella pubblica amministrazione. L'incarico supplementare prestato dai lavoratori con contratto part time sarà retribuito con una maggiorazione del 15 per cento. Gli scatti di anzianità passano da 8 a 9, e il contributo per la previdenza complementare a carico del datore di lavoro è incrementato dall'1,6 all'1,7 per cento. Sul fronte del welfare, l'accordo definisce un aumento del contributo del datore di lavoro destinato all'assistenza sanitaria integrativa, che passa da 100 a 150 euro annuali. Ai dipendenti licenziati per riduzione di personale o per uscita volontaria verrà riconosciuta una indennità pari a 3 mensilità. Il datore di lavoro ha infine facoltà di offrire un incentivo di 18mila euro ai lavoratori interessati a stipulare un accordo conciliativo. Le dirigenze sindacali hanno espresso piena soddisfazione per il traguardo conseguito, dichiarando che organizzazione del lavoro, salario e welfare trovano giusta sintesi anche per i dipendenti civili delle Basi militari Usa in Italia, grazie a estensione dei diritti, buste paga più pesanti e nuove tutele in caso di ristrutturazione, ma anche rilancio del livello decentrato, definendo l'avvio delle consultazioni a livello locale sull'organizzazione del lavoro e sulle ricollocazioni del personale.
Dario Furlan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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