Contagio in chiesa, positivi tre parroci

Giovedì 28 Maggio 2020
Contagio in chiesa, positivi tre parroci
I RISULTATI
PORDENONE Il Coronavirus tocca anche le parrocchie della provincia di Pordenone. Non si tratta - va premesso - di contagi di ieri (nelle ultime 24 ore nel Friuli Occidentale è stato registrato solo un nuovo caso), ma di positività riscontrate negli ultimi giorni, quando era partito il primo giro di tamponi riservati ai sacerdoti che si apprestavano a rientrare nelle chiese dopo il lockdown. L'attività di test ha permesso di rilevare la presenza del Covid-19 in tre parroci della provincia di Pordenone. Tutti e tre i sacerdoti sono stati immediatamente posti in quarantena a domicilio. Nessuno di loro ha manifestato alcun sintomo del Covid-19. Si tratta quindi di pazienti totalmente asintomatici, che non avevano avuto avvisaglie della malattia e che quindi avevano proseguito normalmente le proprie attività.
LE PARROCCHIE
Il primo caso di positività è stato rilevato a Claut. Il parroco del paese, don Eugenio Biscontin, è stato raggiunto dalla telefonata del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria e ha ricevuto la notizia del tampone positivo. Invitato a rientrare a domicilio, ora dovrà trascorrere la degenza in isolamento. Durante il fine settimana don Biscontin aveva celebrato le messe a Claut e ad Erto e Casso. Durante le funzioni religiose, però, erano state utilizzate tutte le protezioni previste dal decreto ministeriale sulla riapertura delle chiese.
Il secondo caso confermato riguarda un'altra parrocchia dell'area montana pordenonese, quella di Vito d'Asio. Anche il secondo sacerdote trovato positivo al Coronavirus, don Italico Josè Gerometta è stato posto in isolamento domiciliare. Anche lui domenica aveva regolarmente celebrato la messa ed era insieeme al vescovo, mons. Giuseppe Pellegrini.
Il terzo caso si riferisce invece a un sacerdote di una parrocchia dell'Hinterland pordenonese. Come per quanto riguarda gli altri due parroci, anche il terzo risultato positivo al Coronavirus non presenta alcun sintomo e si trova in quarantena. Era stato il vescovo di Pordenone-Concordia, monsignor Giuseppe Pellegrini, a richiedere il tampone per tutti i sacerdoti che a partire dal 18 maggio sarebbero rientrati in chiesa per le celebrazioni.
CASE DI RIPOSO
«I nuovi casi di positività al Covid-19, emersi tra il personale asintomatico di alcune case di riposo del Pordenonese, confermano la necessità di eseguire i tamponi su larga scala soprattutto nel territorio dell'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale». Lo ha detto il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni. «Per evitare la diffusione del contagio - ha aggiunto il rappresentante dem - diventa urgente eseguire i test sugli ospiti delle strutture ma anche su tutti coloro che operano al loro interno come addetti alle pulizie, alla ristorazione e alla sanificazione. Per questo motivo ho recentemente rivolto un'interrogazione all'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, per chiedere se esiste la volontà di aumentare il numero dei tamponi effettuati nel territorio dell'Asfo. Siamo in attesa di risposta, così come attendiamo di sapere quando ripartiranno i servizi sospesi o riorganizzati in seguito all'emergenza, ma anche se verrà attuato un piano di recupero delle prestazioni interrotte».
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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