Confindustria, sguardo a Nordest

Mercoledì 9 Ottobre 2019
Confindustria, sguardo a Nordest
IL CASO
PORDENONE Milletrecento associati e una forza conseguente che non fa temere la federazione con gli importanti territori industriali veneti ed emiliani già decisa, considerata un passo intermedio per arrivare alla Confindustria del Nordest.
Il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, resiste un po' per dare un quadro di prospettiva, ma poi l'orizzonte si apre e la fusione in programma entro la fine dell'anno tra Unindustria Pn e Confindustria Venezia Giulia (ex Trieste e Gorizia) appare come il primo passo di un percorso già tracciato, almeno nei disegni dei vertici che stanno conducendo il matrimonio: Agrusti da una parte e Sergio Razeto dall'altra.
Nella partita a lunga gittata un ruolo equilibratore tra le diverse forze in campo probabilmente lo giocherà anche l'attuale presidente di Confindustria Fvg e amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono che, come ricorda Agrusti, «è ubiquo», poiché la società dei cantieri navali è associata sia di Confindustria Venezia Giulia che di Venezia-Rovigo.
LE SCADENZE 2019
Entro la fine dell'anno si svolgeranno le assemblee di Confindustria Venezia Giulia e di Unindustria Pordenone per dare vita alla Confindustria dell'Alto Adriatico, sostanzialmente un'associazione regionale degli industriali Fvg senza gli imprenditori della provincia di Udine. Il risultato del passaggio assembleare è dato per scontato, poiché non ci sono nubi sulle deliberazioni assunte da entrambi gli Uffici di presidenza di Pordenone e della Venezia Giulia rispetto all'unione delle strade.
Da fine anno, quindi, i tessuti produttivi dei due territori «avranno un'unica governance», chiarisce Agrusti, mentre Statuto della nuova realtà e tutte le questioni legate al patrimonio delle associazioni che si fondono saranno materia da disciplinare nel 2020. Pare non ancora deciso chi sarà il presidente e chi il vice di Confindustria dell'Alto Adriatico, ma è certo che i vertici si troveranno tra coloro che stanno lavorando sulle pratiche matrimoniali.
GLI IMPEGNI FUTURI
Sistemate le cose all'interno della regione e confermato che per ora il canale con Udine «è chiuso», non per questioni personali «ma di visione di cosa deve essere Confindustria, ovvero un'impresa tra le imprese che organizza un territorio a servizio delle aziende», Confindustria Alto Adriatico è pronta a proseguire in un processo di ampliamento.
«Politicamente è deciso che con le realtà di Venezia-Rovigo e VenetoCentro (già Padova e Treviso, ndr) - spiega Agrusti si procederà verso una Federazione, che dovrebbe coinvolgere anche l'Emilia. Una formula, quella federativa, che non è contemplata dallo Statuto, ma lo Statuto si fa con l'operatività», chiarisce il presidente di Unindustria Pordenone.
Da lì, poi, lo sguardo punterebbe a Roma, per far cambiare lo Statuto della Confindustria nazionale e consentire così la nascita di Confindustria Nordest.
VISIONE E SERVIZI
L'ampliamento a Nordest parte già da una base di rapporti consolidati per esempio attraverso Unisef, Unindustria servizi e formazione, la società che supporta Unindustria Pordenone, Confindustria VenetoCentro e, a breve, anche la parte isontino-giuliana della costituenda Confindustria Alto Adriatico.
E non è solo una questione di servizi. Con queste realtà «c'è una condivisione di idee», ammette Agrusti, che non teme la potenza veneta o emiliana in un perimetro allargato: «Arriveremo con un numero di associati pari a Venezia e a Padova calcola . E, comunque, conta chi ha idee».
Quella prioritaria è legata alla mission di un'associazione di industriali, che Agrusti esplicita con quanto Pordenone è andato facendo: «Confindustria è protagonista nella governance della Fiera, dell'Interporto e di altre realtà che concorrono a organizzare il territorio al servizio delle imprese. Si è in una fase intermedia del processo conclude , ma l'area ha già l'interesse di società internazionali che la scelgono per insediarsi».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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