Conficoni «Fallito il blitz contro la sanità pordenonese»

Mercoledì 21 Novembre 2018
IL BLITZ
PORDENONE «Da una parte della maggioranza di centrodestra c'è stato un tentativo di occupazione della sanità pordenonese. Il commissariamento dell'azienda 5 chiesto dal consigliere di Fdi, Alessandro Basso e appoggiato da Fi, è un atto inutile e dannoso per quella che è unanimemente riconosciuta come l'azienda che funziona meglio». Lo ha detto il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni intervenendo nel corso della seduta della 3ª Commissione. «L'azienda pordenonese si distingue dalle altre per due fondamentali motivi: innanzitutto perché la legge dell'assessore Riccardi non ne modifica l'assetto territoriale, in termini di confini, diversamente da quanto previsto per gli altri territori. Inoltre la gestione dell'Aas 5 ha favorito un maggior livello di integrazione tra territorio e ospedale. Lo stesso presidente Fedriga, ha riconosciuto che la sanità pordenonese è quella che funziona meglio e può essere un modello. Se davvero vogliamo aiutarla a essere un riferimento per le altre aziende continua Conficoni non dobbiamo crearle degli stress ingiustificati, ma metterla nelle condizioni di superare i problemi che ci sono attualmente, dandole continuità di gestione e attribuendole adeguate risorse. L'auspicio è dunque che il centrodestra dia seguito alle promesse, riassegnandole, come più volte richiesto anche dal capogruppo Bolzonello, l'utile di tre milioni, impiegato per ripianare i debiti delle altre aziende del Fvg». Secondo Conficoni, «la professionalità e capacità dei manager (direttore generale Giorgio Simon, direttore sanitario Giuseppe Sclippa ndr.) si misurano con i risultati e non certo con emendamenti presentati da consiglieri regionali che hanno come unico obiettivo quello di mettere le mani sulla sanità. Ben venga dunque che la Lega ci abbia seguito nel contrastare questo disegno nefasto, obbligando il consigliere pordenonese Basso a ritirare il suo emendamento. Il fatto che il blitz di Fdi e Fi, contro la sanità del Friuli Occidentale, sia fallito, non cancella la frattura nella maggioranza in evidente difficoltà».
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