Con il distanziamento necessari 84 nuovi bus

Domenica 9 Agosto 2020
NODO TRASPORTI
PORDENONE Se sul trasporto pubblico locale il governo costringerà le Regione al dietrofront con l'obbligo del distanziamento tra passeggeri l'Atap già da settembre avrebbe bisogno di 84 mezzi in più. Per garantire la ripresa del traffico normale con la riaperture delle scuole e delle fabbriche a pieno regime la flotta del mezzi, di fatto, andrebbe quasi raddoppiata. La questione riguarderebbe in particolare i mezzi del servizio extra-urbano utilizzato dagli studenti delle scuole superiori dell'intero territorio provinciale e dai lavoratori pendolari legati, in particolare, ad alcune grandi realtà produttive come l'Electrolux. Gli attuali 173 autobus extra-urbani che servono e collegano il Friuli occidentale necessiterebbero di un aumento della flotta di quasi il 50 per cento. Mentre i 26 autobus del servizio urbano (garantisce i collegamenti tra Pordenone e l'hinterland, oltre alla circolare linea-rossa con i mini-bus) avrebbero bisogno di un potenziamento minimo in quanto risponde a bisogni di trasporto più brevi e non legati al pendolarismo.
LE DIFFICOLTÀ
Un problema enorme. E difficilmente risolvibile poiché - come fanno intendere dai vertici della società pordenonese del trasporto pubblico locale - gli autobus non si trovano certo dall'oggi al domani. Pur ipotizzando - anche in questo caso l'ipotesi è assai lontana dalla realtà - che l'azienda avesse (o ricevesse dalla Regione) i denari per reperirli. Difficilmente percorribili anche le strade legate all'appalto di alcune tratte a società e mezzi terzi. Insomma sarebbe praticamente impossibile, stante il numero di autobus attuale, riuscire a portare tutti gli studenti a scuola. Un problema in più si somma ai già tanti legati al riavvio dell'anno scolastico. «Se non si potrà viaggiare a pieno carico, seppure con tutti gli accorgimenti legati all'uso obbligatorio delle mascherine e alla sanificazione delle mani, sarà difficile garantire il servizio a tutti». Questo in sintesi il messaggio dal vertice della società pordenonese del Tpl. Con il distanziamento di un metro tra passeggeri, dunque, a settembre rischia di esserci il caos. Intanto la società le mani avanti per cercare i sistemi migliori e più efficaci offerti dal mercato per assicurare pulizia e sanificazione quotidiana degli autobus da settembre. Cosa che già avviene dal lockdown, ma con i mezzi che oggi viaggiano a una potenzialità di presenze di passeggeri alquanto ridotta.
SFIDA AL GOVERNO
Il governo ha chiesto alle Regioni (che hanno firmato ordinanze in cui si dava il via libera all'occupazione di tuti i posti su bus e treni locali) di tornare indietro mettendosi in linea con le regole utilizzate dai trasporti nazionali che rispettano il distanziamento. Una sfida che dovrà trovare una mediazione e una soluzione per consentire alle moltissime società e alla Regioni di organizzarsi per tempo. Il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga non arretra di un millimetro: «Se il governo proseguirà sulla linea che ha tracciato non sono renderà praticamente impossibile riaprire le scuole, ma ci saranno difficoltà enormi soprattutto nei centri urbani un po' più grandi. Il Friuli Venezia Giulia è intervenuto sempre in modo responsabile - ribadisce Fedriga - con disposizioni capaci di conciliare la tutela della salute pubblica con la ripresa delle attività economiche e, in un futuro ormai prossimo, con la riapertura delle scuole. Se il Governo intende andare in un'altra direzione, deve fornire alle Regioni, oltre che le risorse necessarie, anche mezzi e personale, altrimenti si rischia che gli studenti non vengano portati a scuola». Sul tavolo non vi è alcuna convocazione ufficiale, ma Regioni e governo dovranno trattare per una soluzione.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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