Cimolai firma lo stadio del Qatar

Mercoledì 13 Gennaio 2016
La Cimolai mette a segno un altro "colpaccio" in vista dei mondiali di calcio del 2022 nel Qatar. L'impresa - specializzata nella costruzioni di stadi, ponti, torri e mega-strutture in acciaio - si è aggiudicata parte dei lavori per la realizzazione di quello che sarà lo stadio più importante delle sfide calcistiche mondiali che il Paese arabo ospiterà tra sei anni. L'azienda pordenonese infatti fa parte del consorzio che si è aggiudicato l'appalto. La società capofila è la Salini Impregilo. Il gruppo italiano ha ottenuto un contratto da 770 milioni di euro per progettare e realizzare un impianto sportivo nella città di Al Khor, a circa 50 chilometri a nord della capitale Doha. Lo stadio sarà in grado di accogliere settantamila spettatori e avrà una superficie di 200 mila metri quadri. Il progetto ecosostenibile prevede anche la costruzione di un edificio per la parte amministrativa e per la sicurezza dell'impianto e di un centro, creato appositamente per gli impianti elettromeccanici e distributivi. Il termine dei lavori è previsto per il 2018. Singolare e avveniristico il progetto del mega-impianto sportivo: per la realizzazione ci si è ispirati alla Bayt Al Shàar, la tradizionale tenda nera e bianca, utilizzata dalle popolazioni nomadi del Qatar, considerata simbolo di ospitalità dai viaggiatori del deserto.
«Siamo soddisfatti - ha dichiarato l'ingegner Luigi Cimolai che guida il gruppo industriale di famiglia - di essere entrati nel pool di imprese che realizzerà l'importante opera. Il cantiere è stato avviato proprio in questi giorni e i lavori dovranno essere realizzati in tre anni». Non è il primo progetto dell'azienda pordenonese in Qatar: tra il 2006 e il 2008 ha realizzato lo Sport City Tower per i giochi olimpici asiatici oltre a un hangar e due terminal dell'aeroporto di Doha. Con questo i "gioielli d'acciaio" nell'ambito delle arene sportive firmate dalla Cimolai salgono a una decina. Tra i più importanti lo stadio olimpico di Atene, quelli di Dublino, Millenium Stadium di Cardiff, Varsavia, Brasilia e Johannesburg. Oltre a quelli "domestici" di Udine, Triste e Torino in occasione delle olimpiadi invernali dei primi anni Duemila.
Ma non è finita. La Cimolai è impegnata - in sub-appalto con la friulana Rizzani-De Eccher - nella ricostruzione dello stadio della Dinamo-Mosca in vista dei mondiali del 2018. Il progetto, nella capitale russa, prevede la realizzazione di un impianto sportivo con due arene per calcio e hockey, oltre a negozi, ristoranti e cinema multisala. Inoltre sta lavorando alla realizzazione della nuova sede della Gazprom - il colosso energetico russo - a San Pietroburgo: la torre sarà quella più alta d'Europa. E per servire meglio il mercato russo dall'ottobre scorso l'azienda pordenonese ha aperto un'unità produttiva in Russia. Il gruppo - conta sedi in Venezuela e in Svizzera - con l'ultima espansione internazionale è arrivato a sfiorare i duemila addetti.
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