Ciclisti e pedoni, sempre più investimenti

Lunedì 25 Giugno 2018
Ciclisti e pedoni, sempre più investimenti
STRADE E SICUREZZA
PORDENONE Ciclisti e pedoni investiti. Un fenomeno in aumento, soprattutto durante la bella stagione, e che continua a mietere vittime. In una settimana, tra San Vito al Tagliamento e San Quirino, sono stati due i morti: una donna ed un uomo che, in sella alla bicicletta, sono stati travolti ed uccisi. L'8 maggio era stata la volta di un 26enne ciclista americano che in località Tornielli, tra Roveredo ed Aviano, era stato investito da un furgone: il giovane era rimasto gravemente ferito. In condizioni serie, quindici giorni prima, era stata elitrasportata all'ospedale di Udine una 22enne che, a poche decine di metri dal centro di Aviano, era stata centrata da un'auto condotta da un 24enne del posto che era risultato positivo all'alcoltest. Il 14 febbraio, sulla Cimpello-Sequals, nei pressi dello svincolo di San Giorgio della Richinvelda, era stata la volta di un 31enne indiano.
OMICIDIO STRADALE
Una scia di morti e feriti senza fine, che non tiene conto degli investimenti, per fortuna meno gravi, che si verificano spesso anche in città. Nella maggior parte dei casi gli automobilisti si fermano a prestare soccorso, ma capita anche che gli investitori, specialmente dopo l'entrata in vigore della legge sull'omicidio stradale, scappano dal luogo dell'incidente (è ancora senza nome il pirata della strada che il 4 luglio scorso travolse, lungo la Cimpello-Sequals, la triatleta Silvia Colussi). A volte ritorno sul luogo dello scontro dopo qualche ora, oppure si costituiscono, in preda al rimorso, qualche giorno dopo.
SAN QUIRINO IN LUTTO
Intanto la comunità di San Quirino piange per la scomparsa di Aldo Crevatin, l'ex ristoratore di 75 anni travolto ed ucciso sabato pomeriggio, lungo la sr 251, tra le cantine Piera Martellozzo e lo stabilimento della Snua, da un furgone condotto da un 50enne di Porcia. La dinamica è in fase di accertamento da parte dei carabinieri del Radiomobile di Sacile, ma l'ipotesi più accreditata sarebbe quella del tamponamento. T. G., che era alla guida di un furgone Mercedes Vito della Gtn Metal di San Quirino, non si sarebbe infatti accorto della presenza di Crevatin che, in sella alla bicicletta, stava percorrendo la strada regionale; entrambi procedevano nello stesso senso di marcia. L'anziano, dopo essere stato caricato sul cofano, ha sbattuto la testa sul parabrezza, sfondandolo, ed è finito a terra. Un volo di una decina di metri che gli è costato la vita, nonostante le manovre di rianimazione siano cominciate pressoché nell'immediatezza da parte di alcuni passanti. Inutili i soccorsi del personale del 118 giunto da Pordenone con l'ambulanza. Bicicletta e furgone sono stati posti sotto sequestro. Il 50enne purliliese è indagato per omicidio stradale. L'uomo è risultato negativo all'alcoltest e ora si attende l'esito degli esami tossicologici ai quali è stato sottoposto che, verosimilmente, non dovrebbero fornire elementi significativi ai fini dell'indagine. La salma di Crevatin si trova nella cella mortuaria dell'ospedale Santa Maria degli Angeli a disposizione dell'autorità giudiziaria.
A SAN VITO
L'investimento mortale di sabato pomeriggio arriva ad una settimana da quello che, a San Vito, era costato la vita ad una infermiera di 56 anni, Renata Cereser, che, mentre stava pedalando il sella alla propria bicicletta, era stata era stata travolta ed uccisa, in via Divisione Garibaldi, da un'auto condotta da un 20enne del posto. La donna, che si stava recando al lavoro, era morta sul colpo.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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