Centrodestra diviso tra astio e polemiche

Venerdì 27 Aprile 2018
SACILE
Ancora 24 ore e poi si chiude a Sacile una nuova campagna elettorale vissuta dalla comunità, forse per la prima volta, con un disagio e uno sconcerto manifestatisi fin dall'inizio, e resi ancora più evidenti nelle giornate di mercato quando a pochi metri di distanza l'uno dall'altro amministratori, segretari politici della coalizione di Centrodestra che per nove anni hanno amministrato assieme (e lo faranno fino all'insediamento dei nuovi organi istituzionali) erano impegnati a sostenere candidati di coalizioni diverse.
Un disagio e assieme sconcerto sui quali i sacilesi si stanno interrogando, ma sulle cui conseguenze non hanno dubbi: non sono state le diverse ideologie politiche a contrapporre forze politiche che hanno lavorato bene assieme, ma i personalismi e questo non fa bene alla politica vera.
E bisogna dire che le due coalizioni, in una campagna elettorale ricca di appuntamenti, hanno cercato di dare una risposta, ma - anche dalle ultime considerazioni espresse mentre al monumento ai caduti i sacilesi questa volta erano tutti concordi nel festeggiare la Liberazione - ancora non sono riusciti a stabilire da che parte stia la verità. Ma tutti sono stati concordi nel sottolineare che «le ripercussioni ci saranno domenica, al momento di apporre un segno sulla scheda».
Pacata è sempre stata la posizione del candidato sindaco della coalizione composta da Forza Italia e dalla civica Viva Sacile, Carlo Spagnol, che non poteva concludere nel modo migliore una campagna elettorale che lo ha visto presente tra le gente ricevendo, in un San Gregorio che lo ha acclamato, anche il sostegno del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi che lo indicato ai sacilesi come «il sindaco ideale per Sacile». Estremamente chiaro, nei suoi interventi chiarificatori è stato il capogruppo azzurro Christian Lucchese, che non ha temuto le ire degli ex amici dichiarando che: «lo strappo della coalizione non è stata colpa nostra». Un'affermazione alla quale ha dato chiara giustificazione denunciando che «la Lega aveva rinunciato per questo mandato alla guida del Comune con i famosi accordi del 2014. Ma non basta: la stessa Lega - ha aggiunto - aveva avviato una campagna elettorale acquisendo consiglieri eletti nella nostra lista. La rottura - ha poi sostenuto - l'hanno voluta loro, ma non ne hanno voluto la paternità».
Al mittente ha sempre respinto le accuse la deputata leghista Vannia Gava, che le ha definite solo volte a denigrare il suo partito, rivendicando di aver sempre mantenuto un buon rapporto negli anni con gli altri partiti o liste civiche presenti sullo scenario politico locale.
Gerlando Sorce (esponente della lista Civica per Sacile) denuncia che «è stata Forza Italia ad avere fretta di separarsi dalle altre sei liste del Centrodestra», aggiungendo che in tal modo gli Azzurri hanno «inferto un colpo alla stessa coalizione che in questi anni ha sempre sostenuto lealmente il sindaco di Forza Italia».
Pienamente cosciente della spaccatura avvenuta nel Centrodestra, il candidato Alberto Gottardo, espressione della lista civica AttivaSacile, oltre che di Lega Nord, Fratelli d'Italia, Popolo della famiglia, Civica per Sacile e Autonomia responsabile, si dice convinto del disagio che questo fatto può aver provocato ai sacilesi. Tuttavia Gottardo si dice dell'avviso che sia «meglio la chiarezza a finti unanimismi». E questo, non nascondendo che a suo avviso la frattura si sarebbe potuta ricomporre se Forza Italia non si fosse riproposta di riaffermarsi in una logica di pura continuità. Per Alberto Gottardo, invece, «ora è il momento di cambiare» e «noi del Centrodestra siamo pronti a farlo».
Michelangelo Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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