Centro sociale di Torre troppo costoso L'Asp Umberto I lascia la gestione

Venerdì 6 Dicembre 2019
IL CASO
PORDENONE L'Asp Umberto I rinuncia al trasferimento di proprietà del Centro sociale di Torre e lo restituisce al Comune, che ora pensa a un nuovo progetto, per esempio di housing sociale, come anticipa l'assessore alle Politiche sociali Eligio Grizzo che ci sta lavorando.
LA DECISIONE
Il trasferimento di proprietà era stato deciso nel 2015 dall'amministrazione Pedrotti, contestualmente al trasferimento di ramo d'azienda di Casa Serena dal Comune all'Asp. Nel frattempo era stato stipulato un contratto di comodato che affidava all'Asp la gestione della struttura per tre mesi rinnovabili, a partire da gennaio 2016. Il comodato avrebbe dunque dovuto concludersi definitivamente alla fine di giugno del 2016 ma nel frattempo, a maggio, si era insediata la giunta Ciriani: quest'ultima ha preso tempo, in modo da poter valutare soluzioni diverse rispetto al trasferimento di proprietà. Il comodato è quindi di fatto proseguito per altri tre anni ma in via collaborativa, senza che vi fosse alcuna proroga. Nel 2019 l'amministrazione ha commissionato all'Asp uno studio progettuale per la realizzazione di un centro residenziale per anziani non autosufficienti di tipo N3 (per un'utenza, cioè, composta da persone con una elevata compromissione della funzionalità), ma il progetto affidato dall'Asp a un professionista ha portato a stimare un costo decisamente superiore alle attese, di quattro milioni e 700mila euro. Una spesa che il Comune ha giudicato eccessiva, decidendo di mandare in soffitta il progetto. L'Asp, da parte sua, ha valutato che, allo stato attuale e in assenza di una riqualificazione, la gestione del Centro sociale comporta un disavanzo non più economicamente sostenibile per le sue casse. Per questo, ha predisposto uno studio di fattibilità alternativo, che prevede il trasferimento in una parte dell'immobile di via Piave del proprio Centro semiresidenziale diurno, per migliorare il servizio e implementare i posti a disposizione per persone affette da patologie dementigene.
L'ITER
Il primo passo è stato mosso ora con la delibera che ha stabilito la rinuncia al trasferimento di proprietà dell'immobile e con la restituzione al Comune di tutte le incombenze, quali la manutenzione degli impianti termici e di climatizzazione, il servizio di pulizie, la gestione delle utenze e la manutenzione delle aree verdi. A seguire, l'Asp chiederà al Comune la disponibilità di alcuni spazi nei quali trasferire il Centro semiresidenziale diurno di Casa Serena, «per offrire un servizio qualitativamente migliore si spiega nella delibera e accogliere persone con problematiche dementigene». Anche il Comune lavora per individuare una nuova destinazione per l'immobile di via Piave, all'interno della quale inserire anche il servizio che l'Asp chiede di potervi insediare. «Alla luce dell'attuale pianificazione dei lavori per le nuove case di riposo, il Centro sociale di Torre non servirà più, come inizialmente previsto, come punto d'appoggio per trasferirvi gli ospiti di Casa Serena nella fase di realizzazione dei lavori spiega Grizzo . Stiamo dunque studiando le ipotesi possibili, come quella di un housing sociale, del centro diurno e anche di spazi da mettere a disposizione dell'Azienda sanitaria, in attesa del completamento della cittadella della salute».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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