Cartelli di CasaPound, giallo sulla multa

Mercoledì 12 Giugno 2019
Cartelli di CasaPound, giallo sulla multa
LE AFFISSIONI
PORDENONE Dopo due anni, esito negativo dagli accertamenti svolti dall'amministrazione comunale per sanzionare l'affissione di cartelli nel parco di San Valentino, il 6 luglio del 2017. Il caso è approdato per la seconda volta in consiglio, su iniziativa del Pd e con la presenza, fra il pubblico, di esponenti locali di CasaPound, che aveva rivendicato il gesto. L'assessore alla Sicurezza Emanuele Loperfido, tuttavia, non cita mai CasaPound: «credo che l'esperienza amministrativa degli interroganti - premette - li porti a comprendere come l'amministrazione e la Questura siano organi separati, e dunque al momento il Comune non può accedere agli atti della Questura. Da parte sua, l'amministrazione ha comunque svolto verifiche per giustificare l'adozione di un provvedimento sanzionatorio, che però hanno dato esito negativo per quanto riguarda l'individuazione dell'autore materiale. In ogni caso, con la conclusione degli accertamenti di competenza abbiamo comunque proceduto per notificare la sanzione pecuniaria nei confronti dell'obbligato in solido, in modo da informare dell'esistenza del regolamento che vieta l'affissione abusiva di manifesti». Un'informazione che, in base all'articolo 3 del nuovo Regolamento di Polizia sulla mediazione, è stata trasmessa direttamente ai referenti di CasaPound. Ma l'assessore controbatte anche mostrando le immagini di altre scritte comparse recentemente vicino a un murales, a Villanova, e il riferimento all'altro episodio provoca una dura reazione del gruppo Pd: «Dunque qualcuno è stato sanzionato per un'affissione indebita? Ma chi è stato sanzionato? Non si sa, e Loperfido, sollecitato a essere più preciso, chiude la bocca e non dice nulla. Così come non dà risposte sull'interessamento della Questura. Poi Loperfido, evasivo e nemmeno capace di nominare CasaPound, ha rovesciato la questione chiedendo come mai il Pd non abbia ritenuto di intervenire anche quando è comparsa una scritta anarchica in un quartiere della città».
ILBULLISMO
Nel consiglio comunale dedicato quasi interamente agli argomenti della minoranza - con un numero legale sempre sul filo del rasoio e diversi assessori assenti - si è poi parlato di bullismo omofobico, a partire dalla presa di distanza del sindaco Alessandro Ciriani e del consigliere Alessandro Basso dal progetto avviato alla scuola Lozer. Il sindaco ha sottolineato di non aver dato un giudizio aprioristico ma di avere dichiarato, non conoscendo il progetto, se fosse vero, io sicuramente prenderei le distanze, e ha inoltre illustrato le iniziative del Comune. Sulla questione replica, a margine del consiglio, anche Massimo Drigo (Pordenone Cambia), rappresentante in Consiglio d'istituto: «I timori dei genitori della Lozer sono nati per come è stato gestito e realizzato il progetto contro il bullismo omofobico, con assenza di insegnanti presenti in aula e con racconti dei ragazzi su come sono stati trattati argomenti delicati».
L'EX CARTIERA
Dagli assessori Cristina Amirante e Walter De Bortoli, infine, le risposte relative alla ex Cartiera del parco di San Valentino, liberata dalle sedi delle associazioni in anticipo rispetto alla partenza dei lavori. «Nessun ritardo - ha sostenuto Amirante -. Quando il lavoro non è un lavoro pubblico ma privato, non ha tutta la fase relativa alla gara d'appalto. Pertanto è stato necessario chiedere alle associazioni di uscire dall'edificio per consentire ai professionisti di effettuare i rilievi e concludere il progetto esecutivo, che è stato approvato dalla giunta nel dicembre del 2018, per poi chiedere il parere della Sovrintendenza, pervenuto a marzo, e partire con i lavori il 1. maggio. Il parco ora è fruibile quasi del tutto, con la sola eccezione della cartiera e del parcheggio, e resterà aperto per tutta l'estate. Tra settembre e ottobre partiranno poi i lavori sui giochi».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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