Carlo Zannetti, storie di musicisti e di animali

Domenica 4 Dicembre 2016
«Lei arrivò senza un soldo, una bambina senza un nome. Ora è tutto finito». Sono alcune delle dolci e tristi parole della canzone All Dead, All Dead scritta, cantata e suonata al pianoforte da Brian May nel 1977. Le registrazioni avvennero nelle sale dei SARM West Studios in una palazzina situata nel famoso quartiere Notting Hill di Londra , ed iniziarono pochi giorni dopo la morte della sua amata gattina alla quale fu dedicato il testo . Un brano incluso nell'album News of the World , quello di We are the Champions per intenderci, quello dei celeberrimi Queen .
Brian May è stato il chitarrista, co-fondatore del gruppo e ha firmato alcuni capolavori come We will rock you, Who wants to live forever e The show must go on.
Melodie immortali magistralmente interpretate, attraverso la splendida voce, dall'anima del suo amico, il compianto Freddy Mercury.
Nel corso della mia vita, ho intravvisto la sua figura con quella testa coronata di capelli ricci e lunghi, per due volte ; in momenti e luoghi molto lontani, in spazi così diversi tra loro.
La prima volta fu a Londra all'interno dello stadio di Wembley, quando nel 1986, stava suonando in quel concerto, destinato in seguito, a divenire un vero emblema della storia del rock.
La seconda volta, pochi mesi fa, mentre entrava nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Uscì dopo circa mezzora, probabilmente estasiato dalla vista di quella volta, magnifico sfondo stellato di color blu scuro e dal ciclo di affreschi del XIV secolo dipinti da Giotto.
A Londra l'inconfondibile suono della sua chitarra si mescolava al mio sangue e scorreva nelle mie vene, mentre lui, nella canzone Bohemian Rhapsody, sudava ed improvvisava quasi come volesse ridipingere lo spartito originale, usando il lato zigrinato di una vecchia moneta inglese da 6 pence al posto del plettro ed impiegando tutta la sua immaginazione. Anche quel giorno abbracciava la sua Red Special vecchio strumento autoprodotto ovvero costruito artigianalmente, insieme al padre, nel 1963 quando aveva sedici anni. Suonare una creatura a sei corde con un significato così profondo perché ti lega ad un genitore, sicuramente può aiutare a non mollare mai e forse anche a diventare uno dei più bravi chitarristi del mondo.
A Padova, Brian era forse un po' smarrito mentre osservava stupefatto quel cielo pieno di stelle ad otto punte raffigurato sul soffitto di quella piccola chiesa. Le stelle, un'altra sua passione. Una laurea con lode in Fisica conseguita all'Imperial College London alla quale si aggiunse, nel 2007, anche la conquista di un dottorato di ricerca in Astronomia.
Ma oggi, io voglio esaudire un suo desiderio.
Nel corso di un intervista l'artista dichiarò: La gente si ricorda di me per via dei Queen, ma io preferirei che si ricordasse di me per il mio impegno nell'aver cercato di cambiare il modo in cui trattiamo i nostri amici animali.
Brian May nel 2010 ha fondato l'organizzazione Save me per la salvaguardia dei diritti animali e nel 2012, per lo stesso motivo, è stato insignito del prestigioso premio Peta UK's Person of the Year .
Da molti anni ha trasformato una sua tenuta nel Surrey, una contea di campagna a sud di Londra, in un enorme rifugio per la fauna selvatica del luogo . Lì ci vivono molte bestiole come ricci, tassi, cerbiatti e volpi.
Sempre lui ha affermato in un'intervista: Penso che la razza umana abbia un pessimo modo di rapportarsi con il resto delle creature di questo mondo.
Dopo aver visionato un video che riportava le immagini del calvario infinito e dei maltrattamenti ai quali erano costretti gli animali prima di essere uccisi, divenne vegetariano.
A tale riguardo, mantenendo sempre la sua grazia e dimostrando ancora una volta la sua enorme sensibilità disse che non sarebbe stato corretto costringere le persone a vedere quelle atrocità.
Poi aggiunse : Dovete sapere che una volta viste queste cose non si torna più indietro.
Quando un uomo arriva ad usare la propria fama ed il proprio denaro per cercare con coraggio e tenacia di migliorare il mondo in cui vive , dimostra di essere un vero fuoriclasse. D'altra parte agli occhi della gente comune questa risulta essere la vera ed unica conferma che certi personaggi pubblici non sono solo stati fortunati, ma sono anche in possesso di doti umane straordinarie. In questo modo si può anche divenire un esempio, un sano modello da seguire, un simbolo da imitare soprattutto per i giovani che da sempre sono alla ricerca di forti suggestioni e costantemente predisposti all'elaborazione di miti da adorare.
È l'antitesi dell'immagine in bianco e nero, che ormai è tramontata, quella dei cosiddetti geni maledetti degli anni '60. «Io mi trovo bene con le persone che pensano come me , che anche gli animali debbano avere dei diritti». (Brian May).
Mi immagino il suo viso, i suoi occhi buoni mentre guarda incantato il suo paesaggio e i suoi animali.
Un uomo che ha visto tutto il mondo, che potrebbe avere ogni cosa e che non vede l'ora di tornare nella dignitosa semplicità che ci offre ogni giorno la natura. Brian il grande.
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