Cantina Rauscedo, un piano di crescita dopo il declassamento: il cda si dimette

Sabato 25 Maggio 2019
CANTINA RAUSCEDO
PORDENONE L'assemblea dei soci della Cantina Rauscedo ha approvato, a grande maggioranza, un piano straordinario di rilancio e ristrutturazione proposto dal Consiglio di Amministrazione della storica cooperativa in collaborazione con Confcooperative Fvg. La Cantina, come è noto, è stata interessata, nei primi mesi dell'anno, da un'indagine avviata dalla Procura di Pordenone, dai Carabinieri del Nas e dall'Icqrf, i quali dopo il sequestro dell'intera produzione hanno chiesto il declassamento di circa 200mila ettolitri di vino (da Doc a vino generico), che saranno immessi sul mercato a un prezzo inferiore, generando minori introiti per la cooperativa. La restante parte del vino verrà invece venduta liberamente sul mercato. Di conseguenza, si è creata una tensione finanziaria che coinvolge oltre 400 soci conferenti le loro uve prodotte principalmente nel cuore del Friuli e della zona delle Grave, che rappresentano un quarto di tutta l'uva del Friuli VG. «Dopo uno studio attento della situazione economica e finanziaria, che ha coinvolto un pool di qualificati professionisti locali spiega Nicola Galluà, segretario generale di Confcooperative Fvg abbiamo proposto al Consiglio di Amministrazione della Cantina un piano di salvataggio strutturato su tre drivers: l'approvazione di un Piano di potenziamento patrimoniale e finanziario della cooperativa e la costituzione di un fondo di potenziamento aziendale alimentato da conferimenti in denaro dei soci sovventori; il riconoscimento da parte del mondo del credito di una moratoria su tutte le posizioni aperte della cooperativa fino a dicembre 2020; il riconoscimento di un contributo mutualistico da parte dei soci di 5 centesimi per chilo di uva conferita per le prossime 5 stagioni». «È la forza della cooperazione, quella di saper stare uniti anche in un momento di difficoltà». Il presidente Lovisa e l'intero Cda si sono dimessi.
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