Camera di commercio, la Cgil attacca: «Si perdono 29 posti»

Sabato 24 Marzo 2018
CAMERA DI COMMERCIO
PORDENONE Sulla vicenda della Camera di Commercio scende in campo anche la Cgil. «Non vogliamo addentrarci in una riflessione sul nuovo assetto istituzionale delle Camere di Commercio regionali, come Cgil preferiamo guardare alle possibili ricadute sul territorio ed ai riflessi occupazionali che potrebbero derivare dall'accorpamento della Camera di Commercio di Pordenone con quella di Udine». È questo l'esordion di una nota sottoscritta da Carla Franza della segreteria provinciale della Cgil Poi va avanti. «Due sono i punti fermi dai quali non si può derogare: il primo è il mantenimento del principio che i servizi debbono essere vicini ai cittadini ed ai luoghi dove l'attività si svolge ed il secondo, certo non in ordine di importanza, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali che è una delle cose di maggiore importanza. Non sempre la politica ha fatto suoi questi principi dimenticando che dietro ogni riforma vi sono dei lavoratori e delle lavoratrici».
OCCUPAZIONE
«A Pordenone, occorre ricordarlo- va avanti l'esponente della Cgil - , operano circa 36 dipendenti ai quali si aggiungono due dirigenti e ben 20 lavoratori dell'Azienda speciale Concentro. Nel secondo caso è utile sottolineare come a prestare la propria attività nell'Azienda speciale sono prevalentemente donne che in questo caso si rivelano essere i soggetti maggiormente a rischio. Alle Associazioni di categoria, allo stesso commissario chiamato a gestire la fase della fusione dei due enti camerali, alle istituzioni , a partire dal sindaco di Pordenone, il compito di operare in considerazione di questa situazione. Sarebbe un bel modo per dimostrare che Pordenone è in grado di parlare con un'unica voce a tutela del territorio e dei lavoratori che vi operano».
IL TAVOLO
«Come Cgil riteniamo urgente l'apertura di un tavolo alla presenza dei sindacati di categoria per discutere del piano industriale che si intende mettere in atto, proprion per evitare che si possano perdere posti di lavoro inc aso di un accorpamento».
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