CAMBI IN VISTA
PORDENONE Il cambio al vertice dell'Azienda sanitaria 5 dovrà

Venerdì 19 Aprile 2019
CAMBI IN VISTA
PORDENONE Il cambio al vertice dell'Azienda sanitaria 5 dovrà necessariamente avvenire all'inizio di giugno. Il contratto del direttore generale Giorgio Simon scadrà infatti alla fine del mese di maggio. Ma non è ancora chiaro - nonostante la questione sia stata al centro di un'interrogazione in consiglio regionale - come la Regione intenda gestire la vicenda. Sulla quale, per altro, nelle ultime ore si è scatenata una bagarre politica tra l'opposizione, in particolare Pd e Cittadini, e l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi.
IL NODO
Il tema ruota tutto intorno alla gestione del periodo giugno-dicembre di quest'anno. Sì, perché la Regione intende nominare tutti (quindi anche quello dell'Azienda 5 di Pordenone) i futuri direttori generali delle Aziende sanitarie regionali con l'inizio del 2020. Ecco perché sul tavolo dell'assessore Riccardi c'è anche l'ipotesi di un commissariamento. Anche se ufficialmente si è parlato della nomina - dopo la scadenza dell'incarico del direttore Simon - di un facente funzione. E l'assessore regionale non ha escluso - anche se l'orientamento non sembra andare in questa direzione - che il facente funzione possa essere lo stesso Simon che potrebbe traghettare la gestione aziendale fino alla fine di quest'anno. Ed è su questo che verteva l'interrogazione del consigliere dei Cittadini Tiziano Centis. Preoccupato per il profilarsi dell'assenza di una gestione con pieni poteri per il un periodo non breve di sette mesi. E ad auspicare una sorta di proroga della gestione Simon era stato anche il consigliere Pd Nicola Conficoni. Che non senza qualche ruvidità aveva detto: «L'assessore Riccardi metta da parte il suo istinto punitivo e proroghi il contratto in scadenza a fine maggio del direttore generale dell'Azienda. Almeno fino all'espletamento della procedura che porterà a individuare entro l'anno il suo successore». Ciò che Conficoni metteva in evidenza era l'illogicità - a suo dire - «e la sconvenienza di due cambi al vertice dell'Azienda sanitaria in pochi mesi. Cambi che rallenterebbero i programmi e l'attività a discapito degli utenti della sanità territoriale». Affermazioni che hanno fatto reagire l'assessore Riccardi piuttosto presente sui social: «Mi pare - ha replicato a Conficoni - che tu abbia un'idea del mondo tutta tua. Il direttore generale dell'Aas5 ha un contratto che scade a fine maggio. Se avessi avuto davvero quell'istinto punitivo del quale mi accusi, applicando le norme vigenti, avrei potuto commissariare l'Azienda rimuovendo il dottor Simon già dall'inizio dell'anno. Invece, sono per il rispetto dei contratti. E così è stato. Ma proprio il rispetto dei contratti non prevede l'essere perpetuo soltanto perché a te, e al Pd, va bene così».
BOTTA-RISPOSTA
Il botta-risposta prosegue poi: «Cambiare - insiste Conficoni - due volte in pochi mesi è illogico. Spero che non si guardi all'appartenenza dei manager ma prevalga l'interesse dei cittadini». Pronto Riccardi: «Spiegaci bene, Simon ha un'appartenenza?». E il consigliere Pd: «Mi riferivo all'appartenenza dei manager da nominare». Eppure, secondo diversi ambienti della politica regionale, il direttore generale - seppure nominato dalla precedente giunta regionale Serracchiani-Bolzonello - si sarebbe guadagnato una stima trasversale sul territorio anche tra diversi sindaci e rappresentati di centrodestra e leghisti. Ed è per questo che qualsiasi scelta dell'assessore Riccardi dovrà tenere conto - oltre che del periodo cruciale legato al cantiere del nuovo ospedale - anche di questa situazione politica tutta interna alla maggioranza regionale.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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