AVIANO
Settant'anni di sacerdozio sono già un traguardo eccezionale. Se a questo si aggiunge il fatto che a 95 anni sta per partire nuovamente in missione, allora si capisce quale sia la tempra di don Odorico Raffin, che sarà festeggiato sabato dalla comunità di Piancavallo, visto che egli ha fondato e diretto per molti anni la locale parrocchia dedicata a Santa Maria Ausiliatrice, dove alle 18 presiederà alla celebrazioen della messa.
Don Odorico è nato il 29 marzo 1925. Come sacerdote, fu inizialmente vicario parrocchiale e poi si dedicò sempre al lavoro di Curia, insegnante nel seminario minore e aiuto amministratore diocesano. Allo stesso tempo, ha appunto fondato la parrocchia di Maria Ausiliatrice a Piancavallo. Una tipica parrocchia turistica. Esiste, poi, un secondo periodo che segna la vita sacerdotale di don Odorico: quello in cui è divenuto missionario. Dal 1985, su invito di don Claudio Pighin (attuale parroco del Piancavallo), ha iniziato ad accompagnarlo nella sua missione, che a quel tempo era a Macapá, stato dell'Amapá, e, subito dopo, a Belém, Stato del Pará, sempre in Brasile.
LA MISSIONE
È questo periodo che ha maggiormente segnato don Odorico, perché è riuscito a dare ancora più senso alla sua vocazione: «E io l'ho sempre ammirato moltissimo per aver avuto il coraggio, con una età avanzata, di partire e donarsi a chi ne ha più bisogno - le parole dello stesso don Claudio -. Non gli importava come invecchiare, ma si preoccupava di dare di più. Quante volte gli ho detto: don Odorico, lavori molto più ora di quando eri giovane. È un missionario entusiasta e quindi non ha limiti per raggiungere gli obiettivi pastorali. È di poche parole ma di molti esempi. È molto preoccupato di essere vicino alle persone». come testimonia il fatto che non si sia mai curato di titoli od onorificenze: «Il miglior titolo che mi potrebbero dare è di essere chiamato padre, più che don, mi disse una volta - prosegue don Claudio -. Una risposta che riassume tutta la sua vita di un prete semplice, umile che si prodiga per i fratelli».
Don Odorico non ha più un impegno ufficiale nella diocesi di Concordia-Pordenone. È andato in pensione, ma continua ad essere missionario in Amazzonia. Il suo spirito lo obbliga moralmente a recarsi costantemente in missione, anche a 95 anni. In questo momento si trova in seminario a Pordenone, ma appena le condizioni della pandemia globale lo permetteranno salirà di nuovo in aereo per raggiungere il Sud America. Per questo a Piancavallo gli faranno una grande festa prima che scappi nuovamente.
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Settant'anni di sacerdozio sono già un traguardo eccezionale. Se a questo si aggiunge il fatto che a 95 anni sta per partire nuovamente in missione, allora si capisce quale sia la tempra di don Odorico Raffin, che sarà festeggiato sabato dalla comunità di Piancavallo, visto che egli ha fondato e diretto per molti anni la locale parrocchia dedicata a Santa Maria Ausiliatrice, dove alle 18 presiederà alla celebrazioen della messa.
Don Odorico è nato il 29 marzo 1925. Come sacerdote, fu inizialmente vicario parrocchiale e poi si dedicò sempre al lavoro di Curia, insegnante nel seminario minore e aiuto amministratore diocesano. Allo stesso tempo, ha appunto fondato la parrocchia di Maria Ausiliatrice a Piancavallo. Una tipica parrocchia turistica. Esiste, poi, un secondo periodo che segna la vita sacerdotale di don Odorico: quello in cui è divenuto missionario. Dal 1985, su invito di don Claudio Pighin (attuale parroco del Piancavallo), ha iniziato ad accompagnarlo nella sua missione, che a quel tempo era a Macapá, stato dell'Amapá, e, subito dopo, a Belém, Stato del Pará, sempre in Brasile.
LA MISSIONE
È questo periodo che ha maggiormente segnato don Odorico, perché è riuscito a dare ancora più senso alla sua vocazione: «E io l'ho sempre ammirato moltissimo per aver avuto il coraggio, con una età avanzata, di partire e donarsi a chi ne ha più bisogno - le parole dello stesso don Claudio -. Non gli importava come invecchiare, ma si preoccupava di dare di più. Quante volte gli ho detto: don Odorico, lavori molto più ora di quando eri giovane. È un missionario entusiasta e quindi non ha limiti per raggiungere gli obiettivi pastorali. È di poche parole ma di molti esempi. È molto preoccupato di essere vicino alle persone». come testimonia il fatto che non si sia mai curato di titoli od onorificenze: «Il miglior titolo che mi potrebbero dare è di essere chiamato padre, più che don, mi disse una volta - prosegue don Claudio -. Una risposta che riassume tutta la sua vita di un prete semplice, umile che si prodiga per i fratelli».
Don Odorico non ha più un impegno ufficiale nella diocesi di Concordia-Pordenone. È andato in pensione, ma continua ad essere missionario in Amazzonia. Il suo spirito lo obbliga moralmente a recarsi costantemente in missione, anche a 95 anni. In questo momento si trova in seminario a Pordenone, ma appena le condizioni della pandemia globale lo permetteranno salirà di nuovo in aereo per raggiungere il Sud America. Per questo a Piancavallo gli faranno una grande festa prima che scappi nuovamente.
Lorenzo Padovan
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