Autostrada Sequals-Gemona, la spinta di Autovie Venete

Mercoledì 26 Giugno 2019
Due miliardi. Troppi anche da immaginare per un'amministrazione pubblica, fosse anche la Regione. Certamente, nella progettazione e nella fase di indizione della gara - quando sarà il momento -, l'ente dovrà intervenire, poi però quando si tratterà di mettere mano al portafoglio sarà necessario l'intervento di un altro soggetto. Il prolungamento della strada Cimpello-Sequals sino a Gemona, e la conseguente trasformazione dell'intera tratta in una vera e propria autostrada, infatti, costeranno circa 2 miliardi di euro. Il soggetto che sino ad oggi ha manifestato l'interesse maggiore è Autovie Venete, che già gestisce la maggior parte delle tratte autostradali del Friuli Venezia Giulia. Ma se sarà e quando sarà, si tratterà ovviamente di una gara aperta. E gli attori diversi dalle Uti e dalla Regione dovranno presentarsi pronti all'appello. La strategia è quella che era stata impostata ancora tanti anni fa, quando per la prima volta erano state prodotte delle carte riguardanti l'asse Sequals-Gemona. Allora si parlava di un'operazione da svolgere attraverso la finanza di progetto, ma cambia poco, perché il metodo sarebbe simile. Il futuro concessionario avrebbe in gestione la tratta per un periodo di tempo sufficiente non solo a coprire i costi necessari alla realizzazione dell'opera, ma anche al raggiungimento di un guadagno. La chiave per raggiungere un obiettivo simile sarebbe il pagamento da parte degli automobilisti del pedaggio previsto per ogni passaggio in autostrada. A breve è prevista la costituzione di un comitato che spingerà per la realizzazione sia del tratto mancante che dell'ulteriore corsia (per senso di marcia) che servirà a rendere il tracciato attuale (da Cimpello a Sequals) adatto a una vera e propria autostrada. L'operazione si inserisce nel più ampio programma di snellimento del traffico della Pontebbana, ormai soffocata dai mezzi pesanti e sempre più in asfissia per quanto riguarda le emissioni di gas nocivi alla salute.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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