Autobus alimentati a bio-carburante e auto elettriche: la sfida inizia adesso

Sabato 23 Marzo 2019
Autobus alimentati a bio-carburante e auto elettriche: la sfida inizia adesso
LE CONTROMISURE
PORDENONE Un territorio piccolo come quello pordenonese, da solo può poco. Non è pensabile riuscire a ridurre le emissioni di sostanze nocive prendendo provvedimenti che riguardano solo la provincia, ma vige la regola che ognuno, nel suo piccolo, può fare la sua parte. E il Comune in questo senso ci sta pensando. Non è un obiettivo che può essere raggiunto in breve periodo, perché per centrarlo bisogna concertare, trattare, venire a patti con logiche fatte di costi e benefici. Ma dalle stanze del Palazzo emerge una strategia, fatta di passaggi dal diesel al biocarburante per quanto riguarda i mezzi pubblici ma anche di nuove tecniche utili ad abbattere la quota di gas serra e inquinamento.
LA STRADA
Convincere Gea, Atap e Hydrogea ad abbandonare il diesel e i carburanti standard per passare all'energia sostenibile e alla riduzione delle emissioni dei gas serra non è facile. «Ma stiamo procedendo a una prima fase di sperimentazione - spiega l'assessore pordenonese Cristina Amirante -, che inizierà dal Comune e da Hydrogea (le due realtà si doteranno di mezzi elettrici e stazioni di ricarica basate su pannelli fotovoltaici) già entro il 2020 e proseguirà con la conversione dei mezzi per la raccolta di rifiuti (e qui si parla di Gea) al bio-combustibile». C'è poi il capitolo legato agli autobus di Atap: pensare a una transizione dal diesel all'elettrico è quasi impossibile (al momento i costi di gestione sono troppo alti), ma stiamo ragionando sulla conversione al bio-carburante, che consentirebbe un taglio netto alle emissioni». In una delle città maggiormente interessate dai picchi di pm 10, sarebbe già un buon risultato.
IDEE
La città, però, non può basarsi solo sulle emissioni che derivano dall'utilizzo dei mezzi pubblici. Sono al vaglio anche delle misure che riguarderanno anche le auto e gli spostamenti dei privati cittadini. «Siamo venuti a conoscenza di moderni sistemi assorbenti - ha spiegato Cristina Amirante - in grado di captare le particelle inquinanti e di ridurre lo smog in città. Si parla ad esempio di piante rampicanti da far crescere sulle facciate dei palazzi: in questo caso i vegetali contribuirebbero a ridurre di molto l'effetto delle polveri sottili nell'atmosfera. Il futuro ci metterà a disposizione anche delle vernici particolari, in grado di catturare gli inquinanti dalla strada». Misure, queste, che ad oggi sono solamente allo studio, mentre i cambiamenti climatici sono all'ordine del giorno.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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