Ater, cambiano regole per gli affitti

Sabato 24 Agosto 2019
Ater, cambiano regole per gli affitti
CASE ATER
PORDENONE Introdurre un nuovo criterio per il calcolo del canone sovvenzionato e proporzionale al reddito netto da pensione, lavoro dipendente o assimilati degli assegnatari di alloggi Ater. Questo l'obiettivo dell'ordine del giorno presentato dal consigliere regionale della Lega, Lorenzo Tosolini con il sostegno del Gruppo della Lega, approvato in aula in seguito al disegno di legge recante l'Ordinamento delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale.
I CRITERI
I vigenti criteri di accesso ai bandi per l'assegnazione degli alloggi di edilizia sovvenzionata e i criteri di calcolo del canone soggettivo - spiega Tosolini - si basano entrambi sull'Isee - Indicatore della situazione economica equivalente. Tra i requisiti soggettivi degli inquilini assegnatari è previsto il possesso di un Isee non superiore a 20.000 euro, mentre per la determinazione del canone sovvenzionato sono previste tre fasce reddituali, sempre su base Isee. Agli assegnatari con Isee fino a 10.000 euro si applica un canone non superiore al 50 per cento del canone oggettivo dell'alloggio assegnato; agli assegnatari con Isee compreso tra 10.000,01 euro e 33.334,00 euro si applica un canone non superiore al 100 per cento del canone oggettivo dell'alloggio assegnato e agli assegnatari con Isee superiore a 33.334,00 euro, così come a quelli che non siano in possesso del prescritto Isee, si applica un canone anche superiore al 100 per cento, comunque non oltre il 150 per cento, del canone oggettivo dell'alloggio assegnato».
PRIMA CASA
Per assolvere pienamente alla finalità della legge di sostenere l'accesso a un alloggio adeguato, in locazione o in proprietà come prima casa ai cittadini della Regione, in particolare alle fasce deboli della popolazione, i criteri di calcolo del canone - continua l'esponente della Lega - devono prevedere anche una proporzionalità della situazione economica reddituale netta, al fine di non penalizzare i cittadini che hanno una propensione al risparmio nonostante percepiscano redditi medio-bassi. Le politiche abitative della Regione - ricorda il consigliere regionale - sono tese a sostenere l'accesso a un alloggio adeguato, in locazione come prima casa ai cittadini della Regione, in particolare alle fasce deboli della popolazione, prioritariamente mediante l'incremento dell'offerta di alloggi da destinarsi a prima casa e da realizzarsi nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati promuovendo azioni innovative del costruire e dell'abitare. Riteniamo equa - conclude Tosolini - una proporzionalità a livello di canone che consenta a chi percepisce un minor reddito netto di pagare proporzionalmente meno di chi invece beneficia di redditi prossimi alla soglia massima.
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