Assistenti sociali nei quartieri per combattere le sacche di disagio

Sabato 25 Maggio 2019
QUARTIERI
PORDENONE Un milione e 300mila euro per sette anni. Una cifra importante per un progetto ambizioso e che riguarda il welfare di prossimità: termini e concetti spesso usati, in questi anni, per indicare iniziative dirette a garantire il benessere dei cittadini. Le sacche più critiche si riconoscono nei quartieri di Pordenone dove la situazione è tenuta monitorata a 360 gradi. Situazioni che meritano di essere analizzate ed approfondite, in stretta collaborazione con le assistenti sociali e, nel caso specifico, con gli operatori della cooperativa Fai, per poi essere risolte (nel limite del possibile). E' il nuovo welfare di comunità sponsorizzato dall'amministrazione del sindaco Alessandro Ciriani. L'obiettivo è quello di presidiare i quartieri uno alla volta saranno presi tutti in esame e creare le cosiddette assistenti sociali di prossimità. Figure professionali che sappiano intercettare le problematiche di anziani, figli e minori. Come dire: le fasce più a rischio della popolazione. L'obiettivo spiega Eligio Grizzo, vicesindaco con delega alle Politiche sociali è quello di costruire con i cittadini del quartiere un vivere migliore. Siamo partiti l'altra sera dall'arena di Largo Cervignano, nel quartiere di Rorai-Cappuccini, e proseguiremo, un po' alla volta, mettendo le radici di un welfare di prossimità in tutti i quartieri. Per me quello di giovedì sera è stato come un ritornare a 20 anni fa, quando in quella sala si discuteva il futuro della circoscrizione.
IL DISAGIO
I tempi sono cambiati così come sono cambiate le questioni sociali da affrontare. Situazioni di disagio che continuano a tenere banco a Pordenone e che interessano quei cittadini che, per tutta una serie di problematiche, non riescono ad integrarsi nel tessuto sociale o che, ancor peggio, sono costretti a vivere ai margini della società. Un nuovo Genius Loci verrebbe da dire, l'esperienza che secondo l'assessore Grizzo ha funzionato a Vallenoncello e a Villanova e che ha dato, nel tempo, molteplici risultati su più fronti. I residenti sottolinea il vicesindaco sono stati guidati da personale specializzato ad organizzare, tanto per portare un esempio, le cene o i pranzi di strada. Iniziative che, superando i confini (se così si possono definire) delle diversità etniche e culturali, hanno permesso di creare, proprio all'interno del quartiere stesso, stili di vita migliori. E, soprattutto, una convivenza più pacifica. L'amministrazione Ciriani ha deciso di ripartire con un progetto meglio strutturato e a lungo termine dal quartiere di Rorai-Cappuccini. «Quartiere ammette Grizzo che non è facile da gestire e non soltanto per la suddivisione in tre aree. Per questo, al fine di coinvolgere tutte le persone considerate fragili dagli anziani ai minori è stato scelto di organizzare tre riunioni in altrettanti punti del quartiere: dopo Largo Cervignano, la carovana di assistenti sociali, associazioni, operatori della cooperativa Fai ed amministratori comunali faranno prossimamente tappa in via Pontinia e nella parrocchia dei Cappuccini». Occasioni per spiegare l'iniziativa e da parte dei cittadini di chiedere consigli ed, eventualmente, spiegazioni e modalità su come accedere ai canali di sostegno al reddito. 'Siamo voluti partire da Largo Cervignano ammette il vicesindaco perché è la zona più a rischio. Lì, soprattutto nella zona delle case Ater, abbiamo riscontrato situazioni di chiusura ed emarginazione sociale. Ecco che grazie al lavoro congiunto di più attori sarà possibile individuarle per poi tentare di risolverle. Ogni quartiere avrà le proprie assistenti sociali e in ogni quartiere, grazie a un movimento proprio, verrà realizzata una sorta di piccola società. Provare per credere''.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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