Assistenti a domicilio, boom in provincia L'incidenza è la più alta di tutto il Fvg

Lunedì 13 Luglio 2020
Assistenti a domicilio, boom in provincia L'incidenza è la più alta di tutto il Fvg
L'ANALISI
PORDENONE Lavoratori domestici in calo, nel 2019, a livello nazionale. Un dato che potrebbe riguardare anche il nostro territorio, che pure dal 2009 al 2018 ha registrato un aumento pressoché costante, con una sola flessione nel 2013, seguita all'incremento dovuto alla sanatoria del 2012. Un dato nel quale cresce sempre più l'incidenza delle badanti rispetto alle colf: le prime rappresentano infatti, anche in provincia, i tre quarti del totale.
I NUMERI
Secondo il più recente (2019) rapporto annuale sul lavoro domestico dell'Osservatorio Domina, nel 2018 i lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie in Friuli Venezia Giulia erano 18.736, dato in costante aumento dal 2012 (+15 per cento). I dati Inps registrano un numero di badanti nettamente superiore rispetto alle colf: 74,3 per cento contro 25,7. Un rapporto che rispecchia esattamente quello della provincia di Pordenone, dove su un totale di 5.010, le colf sono 1.289 e le badanti 3.721. Le due tipologie di lavoratori stanno subendo trend differenti: il sorpasso è avvenuto nel 2011, con le badanti in costante aumento e le colf in calo. L'evoluzione del fenomeno si riflette anche sulle caratteristiche del lavoratore: il 58,5 per cento dei domestici proviene dall'Est Europa e si registra una netta prevalenza del genere femminile (94,2 per cento). L'età media del lavoratore domestico è 50,6 anni e, per quanto riguarda le settimane lavorate, si registra una netta prevalenza di chi non ha completato l'anno lavorativo (61,5 per cento). L'incidenza degli italiani è maggiore nei lavori domestici che non richiedono la convivenza (27 per cento), mentre la mansione più frequente è quella di assistente a non autosufficienti (49 per cento). Il datore di lavoro ha invece un'età media di 70 anni e si registra una leggera prevalenza femminile (51 per cento). Complessivamente, nel 2018 le famiglie in vg hanno speso 160 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, tfr). Il valore aggiunto prodotto da questa componente vale circa 400 milioni di euro. A livello provinciale, la provincia di Udine registra quasi la metà delle colf (46 per cento) e delle badanti (45,3 per cento) della regione. In termini relativi, la massima incidenza di colf si registra a Trieste (4,3 ogni mille abitanti, contro una media regionale di quattro) mentre quella di badanti è a Pordenone (16,8 badanti ogni 100 anziani, media regionale 14,3). Le prospettive demografiche rivelano come il numero di badanti sia destinato ad aumentare: nel 2050 in Friuli Venezia Giulia vi saranno 71mila anziani in più (ultra-ottantenni) a fronte di 12mila bambini in meno (0-14 anni). Per questo, la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (14,9 per cento della popolazione contro 11,7 per cento). Ma come andrà a incidere su questo panorama la sanatoria, ossia la regolarizzazione inserita nel dl 34/2020 (Decreto Rilancio) che si rivolge al settore domestico, oltre che a quello agricolo? Secondo le stime di Domina, i domestici extracomunitari senza regolare contratto di lavoro sono, a livello nazionale, 565mila, non tutti senza permesso di soggiorno. «Anche se si riuscissero a sanare 200mila lavoratori stranieri, sarebbero solo una piccola parte di tutti gli irregolari», commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale Domina, che aggiunge: «La mancanza del permesso di soggiorno dei lavoratori non è l'unico problema: in questo periodo di difficoltà economica, le soluzioni adottate dalle famiglie sono principalmente tre: la riduzione delle ore richieste al lavoratore domestico, la totale interruzione del rapporto o la mancata dichiarazione all'Inps, nella speranza, errata e pericolosa, di risparmiare sui costi del lavoro domestico».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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