Amman e Mittica, la città futura

Mercoledì 30 Settembre 2020
Amman e Mittica, la città futura
URBANISTICA
PORDENONE L'ex cotonificio Amman e la caserma Mittica diventano aree chiave per la strategia di rigenerazione che sta alla base della variante generale appena approvata, che individua poi nell'area ex Tomadini lo spazio da dedicare alla green economy e punta a sviluppare ulteriormente il cosiddetto Polo Young, il quartiere cioè che comprende il Centro studi e diversi impianti sportivi. «L'Amman spiega l'assessore Cristina Amirante - è un polmone verde già adesso e verrà potenziato nella sua capacità di laminare le acque e di difendere anche l'abitato che gli è intorno attraverso una riqualificazione e rigenerazione vera e propria». Fondamentale è poi il suo ruolo rispetto al polo universitario di via Prasecco: L'università guarda all'Amman come polo di ampliamento, di sviluppo, per poter riuscire a creare una cucitura tra il quartiere di Borgomeduna e il mondo universitario con il centro città. Saremmo contentissimi se ripartisse quella zona commenta Mario Bianchini (Il fiume) -: è una ferita aperta per tutti noi. Si pensa di metterla in contatto con l'università: lo spero, ma non sarà così, e lo sapete anche voi. L'opposizione guarda invece all'opportunità offerta dai fondi europei: Non credo che all'Amman o alla Mittica si tratti di attrarre esclusivamente o soprattutto investimenti privati finalizzati alla realizzazione di nuove residenze, uffici, servizi, che già risultano essere ridondanti nella città commenta Nicola Conficoni (Pd) -. Dobbiamo cercare invece di cogliere l'opportunità che l'emergenza Covid ci offre di attrarre gli ingenti investimenti pubblici, in particolare i fondi messi a disposizione dall'Europa».
GRANDE OCCASIONE
«Abbiamo una grande occasione, che è quella del Recovery found - conferma Marco Salvador (Pordenone 1291) -. Abbiamo bisogno di quei soldi per ricostruire la città, e voi sindaci dovete presentare i progetti alla Regione. Nei piani dell'amministrazione, la Mittica ha una funzione fondamentale spiega ancora Amirante -, di ricucitura e di miglioramento della qualità della vita di un comparto che è soffocato dal cemento. Un'idea tutt'altro che nuova secondo Bianchini, e dai tempi decisamente lunghi: Come minimo ci vorranno dieci anni per fare un ragionamento. È chiaro che una variante vede lungo, ma prima bisogna realizzare una caserma in Comina per avere poi quell'area, bonificarla e così via. L'ex pastificio Tomadini diventa sede del cosiddetto energy park, cioè di un parco che possa essere centro di formazione e di scambio di idee relativo alla green economy e all'economia circolare. Mentre per l'area che comprende le scuole secondarie lungo l'asse di via Interna ma anche il Palazzetto dello sport, l'ex Fiera e la Casa dello studente la prospettiva è quella di un ulteriore potenziamento, grazie alla dismissione della caserma dei vigili del fuoco, che si trasferirà nell'ex caserma Monti, in Comina, e ad altre aree di proprietà comunale. Si pena a un polo young per i giovani. Prevista anche la possibilità della creazione di una centrale di teleriscaldamento. Ma Roberto Freschi (Pordenone 1291) mette l'accento sulla necessità di salvare gli spazi all'aperto: «Con l'emergenza nella quale ci siamo trovati, ci siamo resi conto di quanto gli spazi all'aperto debbano essere salvaguardati. Nell'ambito dell'ex Fiera è importante non andare a occupare l'unico spazio che rimane ancora libero».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci