Ambiente servizi, sindaci contro

Martedì 25 Giugno 2019
Ambiente servizi, sindaci contro
SOTTO ATTACCO
PORDENONE Isaia Gasparotto, da quasi quattro lustri alla guida di Ambiente Servizi, la società per azioni a capitale interamente pubblico che si occupa di raccolta, gestione e recupero dei rifiuti, non se l'aspettava. Eppure già da giorni - forse da settimane - nell'aria c'era qualcosa di diverso: un clima di totale disaccordo che ha unito (per ora) undici sindaci dei Comuni soci della società pubblica a non appoggiare la ricandidatura di Gasparotto al vertice di Ambiente Servizi.
LA SORPRESA
«Non me l'aspettavo questa cordata ammette l'attuale presidente anche perché in questi anni, se dovessi fare un bilancio in pillole, di cose ne sono state fatte tante. Per non parlare dei servizi offerti alla cittadinanza, con tariffe tra le più basse in assoluto, e con una raccolta differenziata che ha abbondantemente superato la soglia dell'80 per cento». Il fatto che undici sindaci, pur riconoscendo il lavoro di Gasparotto, abbiano proposto una nuova lista ed un ipotetico consiglio tre i nomi in pole position, ai quali, come si legge nella missiva inoltra ad Antonio Di Bisceglie, sindaco di San Vito al Tagliamento, in qualità di presidente dell'assemblea di coordinamento intercomunale di Ambiente Servizi, e ad Isaia Gasparotto, presidente del Cda e dell'assemblea dei soci dell'azienda pubblica, se ne potrebbero aggiungere altri due , ha fatto suonare il campanello d'allarme nel quartier generale di via Clauzetto.
I NOMI
Come si diceva nella lista di candidati finalizzata alla nomina di tre componenti il Cda, ritenuti idonei a ricoprire l'incarico, figurano Walter Furlan, direttore generale di Livenza servizi mobilità, il già assessore regionale Paolo Panontin e Dusolina Marcolin (dipendente regionale). Se non dovessero arrivare ulteriori indicazioni, l'intendimento è chiaro: ridurre da cinque a tre i componenti del Cda. Contro la ricandidatura di Gasparotto si sono uniti i comuni di Azzano Decimo, Brugnera, Chions, Fiume Veneto, Fontanafredda, Pasiano, Porcia, Pravisdomini, Sacile, San Giorgio della Richinvelda e Valvasone Arzene. Della coalizione, almeno per adesso, non fanno parte gli altri comuni soci: San Vito al Tagliamento, Casarsa, Castelnovo, Cordovado, Lignano, Morsano, Pinzano, Polcenigo, San Martino, Sesto al Reghena, Spilimbergo e Zoppola. Nulla è ancora definito, ma il primo effetto è stato quello del rinvio dell'assemblea di coordinamento e quella degli azionisti, che era in programma per domani e che è invece slittata al 10 luglio. Gasparotto, infatti, non potrebbe mai portare in approvazione il bilancio (al 31 dicembre 2018), il business plane e le nomine del Cda senza il passaggio tanto atteso quanto delicato in assemblea consortile. Due settimane per riordinare le idee e per trovare una quadra.
I TEMPI
«Sono fiducioso del fatto la speranza di Gasparotto che alla fine prevarrà il buon senso e che verrà trovata, come sempre, un'intesa unitaria». Se è vero che undici comuni sono tanti, è anche vero che, in questo momento, non rappresentano la maggioranza qualificata, quella che è richiesta, come prevede lo statuto, per far passare qualsiasi (nuova) linea. «E' vero ammette il presidente di Ambiente Servizi ancora in carica, rispondendo a chi sta perorando la causa del cambiamento - , l'età avanza anche per me, ma ho ancora molto da dare a questa realtà. E vorrei ricordare che stiamo parlando di un'azienda che eroga servizi alla cittadinanza e che deve produrre utili, la cui gestione è completamente diversa rispetto ad un Comune. Chi sostiene che tre anni fa avevo annunciato l'intenzione di chiudere nel 2019 il mio mandato, forse ha frainteso le mie parole e il fatto che avevo detto che, ogni tre anni, è necessario fare il punto della situazione per valutare una serie di cose ed, eventualmente, riconfermare la fiducia ai vertici. La lista proposta dagli 11 sindaci? Non entro nel merito: una candidatura deve prevedere anche un programma». Ad onore del vero quallo c'è. E come punti fondamentali ha la volontà di portare l'ammontare complessivo del nuovo Cda all'80 per cento rispetto a quello del 2013 e che vorrebbe superare l'amministratore unico di Mtf.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci