AMBIENTE
PORDENONE I mesi di lockdown non fermano l'inquinamento in provincia.

Lunedì 3 Agosto 2020
AMBIENTE PORDENONE I mesi di lockdown non fermano l'inquinamento in provincia.
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PORDENONE I mesi di lockdown non fermano l'inquinamento in provincia. Nonostante il lungo stop che ha costretto la maggior parte della popolazione a casa e dunque fermato le auto, sono bastati i primi sei mesi dell'anno per esaurire il limite massimo di sforamenti consentiti in buona parte della provincia, con l'eccezione proprio del capoluogo. Per il Pm10, infatti, due sono gli indicatori significativi: il numero di superamenti giornalieri (che non devono andare oltre i 35 giorni con media eccedente i 50 microgrammi per metro cubo) e la media annua (che non deve superare i 40 microgrammi per metro cubo). Alla data del 31 luglio, secondo i dati dell'Arpa Fvg, sia la stazione di rilevamento di Brugnera che quella di Morsano al Tagliamento si erano già lasciati alle spalle la soglia fatidica dei 35 sforamenti annui: Brugnera è già a quota 45, Morsano a 37. Le cose vanno un po' meglio a Porcia, ferma a 24, e a Pordenone, con 28, anche se è certamente difficile pensare che il conteggio possa restare al di sotto di quota 35 nei prossimi sei mesi.
OZONO
L'altro valore sotto osservazione è quello dell'ozono, un inquinante tipicamente estivo, solitamente legato alle ore più soleggiate, le cui alte concentrazioni possono provocare bruciore agli occhi e problemi alla respirazione. Per l'ozono, la media trascinata su otto ore di 120 microgrammi per metro cubo non dovrebbe essere superata per più di 25 giorni nel corso dell'anno solare. Secondo il rapporto dell'Arpa sulla qualità dell'aria nel 2019, nell'anno passato i valori di ozono sono stati elevati su quasi tutto il territorio regionale e, come avviene di consueto, le aree di superamento dell'obiettivo di legge a lungo termine fissato per questo inquinante sono state estese e hanno interessato quasi per intero la nostra regione.
GLI ANDAMENTI
Per il Pm10, dopo la diminuzione del 2018, nel corso del 2019 il parametro numero di giorni con una media del Pm10 superiore a 50 microgrammi per metro cubo è rimasto pressoché stabile nella zona triestina e in quella di montagna, mentre ha subito un lieve aumento nella zona di pianura. I valori più alti si riscontrano come sempre nella pianura occidentale a confine con la regione Veneto, dove i regimi meteorologici sono più simili a quelli della pianura padana. Per l'andamento della concentrazione media annuale di Pm10 l'Arpa ha invece riscontrato una sostanziale stabilità rispetto agli anni precedenti: le concentrazioni sono state ovunque inferiori a 40 microgrammi per metro cubo, anche se maggiori nel Pordenonese per decrescere poi nella restante parte pianeggiante e collinare. Sostanzialmente rassicurante risulta essere invece la situazione di questo inquinante in montagna.
LE AZIONI
La revisione del Piano aria comunale (Pac) di concerto con i Comuni dell'area pordenonese con la valutazione dell'ampliamento dell'area di intervento è fra gli obiettivi indicati in rosso nel Peg, il Piano esecutivo, con una percentuale di realizzazione del 30 per cento al 30 giugno. La previsione è quella di raccogliere le proposte di modifica entro il 30 settembre, di ottenere l'approvazione della Giunta entro metà ottobre per poi passare all'operatività. L'assessore all'Ambiente Stefania Boltin ha fornito un aggiornamento sulla situazione in occasione del Consiglio comunale di circa un mese fa: «Stiamo promuovendo l'adesione al Piano presso gli altri Comuni della provincia di Pordenone: Brugnera, Casarsa, Chions, Cordovado, Fontanafredda, Morsano, Pravisdomini, Sacile, Sesto al Reghena e San Vito. Attualmente le risposte positive sono arrivate da Casarsa, San Vito e Morsano, che hanno già completato l'iter. Parere favorevole anche da Sesto e Cordovado. Sacile ha già adottato un piano smog antecedente, quindi stiamo facendo le valutazioni per un'eventuale fusione dei due piani non appena saremo in grado di vedere le modifiche che la Regione sta apportando al piano attualmente esistente. Stiamo attendendo a giorni le risposte degli altri Comuni».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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