«Adesso ci impegneremo per la nomina di un garante»

Lunedì 19 Agosto 2019
«Ci impegneremo per fare in modo che anche a Pordenone ci sia un garante per le persone private della libertà». È la promessa di Esmeralda Di Risio e Sarah Soveri al termine della visita di Ferragosto in carcere per conto dell'Unione Camere penali. Il pensiero va soprattutto ai diritti dei detenuti e in particolare ai percorsi che dovrebbero aiutarli a reintegrarsi nella società a fine pena. A Pordenone ci sono corsi di alfabetizzazione (scuola elementare e media), di cucina, disegno, mosaico, legatoria e inglese. Due educatori sono sempre a disposizione. «Il problema - spiegano i due avvocati - è che non ci sono nè risorse sufficienti nè spazi adeguati per ospitare i corsi». In passato, ad esempio, c'era il Progetto verde. I detenuti curavano l'orto, raccoglievano e consumavano i prodotti. Il progetto è fallito perchè non c'erano fondi per portarlo avanti e non c'erano sufficienti agenti di polizia penitenziaria per vigilare i detenuti che si occupavano dell'orto e delle piante officinali (lo spazio era all'aperto, in un'area dove il muro di cinta è un po' più basso, pertanto i detenuti dovevano essere controllati durante le loro attività). Di quell'esperienza restano le piante di lavanda che adesso hanno raggiunto la fioritura massima e i tanti roseti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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