Addio a Teardo, il corniciaio artista

Lunedì 15 Ottobre 2018
Addio a Teardo, il corniciaio artista
LUTTO
PORDENONE Sono pochi i pordenonesi che, almeno una volta, non sono entrati in quel negozio in via Cesare Battisti, a ridosso di corso Vittorio, per chiedere consiglio su quale cornice utilizzare per dare vita a un quadro. Giancarlo Teardo era sempre disponibile a spiegare, a svelare una vena artistica che ha saputo esprimere anche attraverso la musica e la pittura. Accanto a lui, fino al 2004, c'era la moglie Livia: quando è mancata, Teardo ha deciso di chiudere quel negozio nella cui vetrina troneggiava sempre il quadro di un artista, spesso locale. Stare nel suo personale palcoscenico era un onore per chiunque. Con la sua morte Pordenone perde un altro pezzo di storia fatta di colori, di natura, di amore per il bello e per i giovani. Giancarlo Teardo se n'è andato per sempre sabato all'ospedale di Udine, dove era ricoverato dal 6 ottobre a causa delle ferite riportate in un incidente stradale occorsogli lo stesso giorno. Poche ore dopo aver inaugurato quella che si è rivelata essere la sua ultima mostra a San Vito, Primavere. «Aveva ancora tanti progetti - lo ricorda sottovoce la critica Alessandra Santin, che aveva presentato le sue ultime mostre -. Sapeva coniugare la musica e la tecnica a olio per esprimere sentimenti molto profondi e sentiti. Lascia un grande vuoto, anche in me. Mi mancherà».
Teardo, dopo aver chiuso lo storico negozio, aveva fatto della sua casa il suo studio, con tanto di finestra - quadro, che incornicia il Piancavallo. Uno spettacolo che ogni pordenonese porta sempre nel cuore. Suonava il mandolino e prendeva ancora lezioni di pianoforte, perchè riteneva non fosse mai troppo tardi per imparare, per sperimentare. «Mentre suono il mandolino, guardo i colori sulla tela, i pastelli. E correggo», diceva quando dipingeva. Nell'ultima mostra, a San Vito, sono esposti alcuni nuovi lavori dell'artista Teardo, dai quali traspare la sua idea di ciclicità. «Ovunque è il risveglio della vita a mostrarsi - scrive Alessandra Santin nella brochure di presentazione della mostra -, secondo ritmi inediti e musiche che riportano all'artista momenti di vita». Una vena artistica che ha sicuramente regalato al figlio Teho, compositore e musicista molto conosciuto, da molti anni trasferitosi a Roma. Ma per i pordenonesi, quelli che ricordano ancora la vetrina del negozio di cornici a pochi passi dal corso, dove era il legno ad avere lo spazio attorno alla vetrata, Giancarlo Teardo rimarrà quel signore della Pordenone di un tempo che ti svelava la strada dell'arte, sempre con umiltà e una sorta di timidezza.
Susanna Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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