IL CEPPO
PORDENONE Era la fine di agosto quando i controlli effettuati su alcune zanzare catturate da una trappola posizionata proprio nel territorio comunale di Pasiano era stata segnalata la presenza del virus della Febbre del Nilo (Occidentale). Come da protocollo, una volta riscontrato un ceppo positivo al West Nile era scattato il controllo sui donatori di sangue e di emocomponenti della provincia mediante il test Nat, ma - aveva rassicurato allora l'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi - non era stata riscontrata alcune evidenza sulla popolazione umana e i protocolli - aveva aggiunto - erano stati attivati solo come misura prudenziale, anche se l'infettivologo Massimo Crapis, responsabile dell'Unità malattie infettive dell'Aas 5 del Friuli Occidentale aveva assicurato fin da subito che i livelli di attenzione si erano immediatamente alzati e che i medici dell'Aas 5 si stavano già muovendo «come se fossimo stati a rischio infezioni».
«La sorveglianza attraverso le trappole sui pool di zanzare culex pipiens (la zanzara comune) - aveva annunciato allora l'assessore Riccardi - proseguirà come stabilito sino a novembre in tutto il Fvg, coprendo così il ciclo di vita degli insetti. Invito anche la popolazione a continuare a collaborare nell'azione di prevenzione, seguendo le indicazioni più volte diramate dalla Regione e dai Comuni». Per il resto, aveva sottolineato ancora, l'evidenza di un ceppo positivo a fine agosto «conferma che la vasta opera di prevenzione effettuata tramite disinfestazione e i trattamenti larvicidi sta restituendo buoni risultati in quanto, nel 2018, i primi riscontri di West Nile nelle zanzare si erano manifestati già a giugno. Questa è invece la prima segnalazione di positività in un comune già interessato nel 2019». Riccardi aveva infine fatto notare che nel corso dell'anno in Veneto, in altre regioni del Nord e in provincia di Sassari si erano riscontrate positività al virus West Nile nelle zanzare già da tempo.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Era la fine di agosto quando i controlli effettuati su alcune zanzare catturate da una trappola posizionata proprio nel territorio comunale di Pasiano era stata segnalata la presenza del virus della Febbre del Nilo (Occidentale). Come da protocollo, una volta riscontrato un ceppo positivo al West Nile era scattato il controllo sui donatori di sangue e di emocomponenti della provincia mediante il test Nat, ma - aveva rassicurato allora l'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi - non era stata riscontrata alcune evidenza sulla popolazione umana e i protocolli - aveva aggiunto - erano stati attivati solo come misura prudenziale, anche se l'infettivologo Massimo Crapis, responsabile dell'Unità malattie infettive dell'Aas 5 del Friuli Occidentale aveva assicurato fin da subito che i livelli di attenzione si erano immediatamente alzati e che i medici dell'Aas 5 si stavano già muovendo «come se fossimo stati a rischio infezioni».
«La sorveglianza attraverso le trappole sui pool di zanzare culex pipiens (la zanzara comune) - aveva annunciato allora l'assessore Riccardi - proseguirà come stabilito sino a novembre in tutto il Fvg, coprendo così il ciclo di vita degli insetti. Invito anche la popolazione a continuare a collaborare nell'azione di prevenzione, seguendo le indicazioni più volte diramate dalla Regione e dai Comuni». Per il resto, aveva sottolineato ancora, l'evidenza di un ceppo positivo a fine agosto «conferma che la vasta opera di prevenzione effettuata tramite disinfestazione e i trattamenti larvicidi sta restituendo buoni risultati in quanto, nel 2018, i primi riscontri di West Nile nelle zanzare si erano manifestati già a giugno. Questa è invece la prima segnalazione di positività in un comune già interessato nel 2019». Riccardi aveva infine fatto notare che nel corso dell'anno in Veneto, in altre regioni del Nord e in provincia di Sassari si erano riscontrate positività al virus West Nile nelle zanzare già da tempo.
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