Pedopornografia, le accuse al 24enne

Martedì 26 Gennaio 2021
Pedopornografia, le accuse al 24enne
L'INTERROGATORIO
Nel suo computer c'erano centinaia di filmati pedopornografici di ogni genere, protagonisti dei bambini oggetto di violenze e rapporti omosessuali. Una vera e propria galleria dell'orrore quella trovata dagli agenti della Polizia postale nel pc di un insospettabile 24enne di Latina arrestato su ordinanza di custodia cautelare del sostituto procuratore Daria Monsurrò con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Andrea Z. ha cercato in qualche modo di spiegare il contenuto del suo computer ieri mattina nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota ma questo non è servito ad alleggerire la sua posizione tanto che il magistrato ha confermato a suo carico la detenzione agli arresti domiciliari con il divieto tassativo di comunicare con qualsiasi messo o dispositivo tipo telefono cellulare o pc. Al 24 gli investigatori sono arrivati seguendo le tracce di materiale sospetto on line che li ha portati a scoprire un vasto archivio di filmati pedopornografici con scene di violenza su bambini e comunque minorenni. I video erano contenuti nel computer di Andrea Z. nella cui abitazione di Latina gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare sequestrando il pc. Nei tre hard disk acquisiti sono stati trovati 463 filmati con protagonisti dei ragazzini e decine e decine di file audio con contenuto analogo, il tutto attentamente catalogato. L'ipotesi investigativa è che il ragazzo abbia scaricato il materiale da qualche sito mentre allo stato sembra essere esclusa la possibilità che sia responsabile della produzione del video. Nell'interrogatorio di garanzia di ieri mattina, nel quale era assistito dall'avvocato Stefano Pacini, Andrea ha ammesso di avere partecipato ad alcune chat dove venivano diffusi filmati di ragazzini che subiscono violenza e a prevalente contenuto omossessuale e ha cercato di giustificare la presenza delle centinaia di video raccontando al giudice che nell'effettuare il back up del computer le immagini in questione sono rimaste nella memoria del suo pc, una spiegazione che appare decisamente poco convincente. Al termine dell'interrogatorio la difesa ha chiesto una revoca del provvedimento cautelare ma il giudice ha confermato gli arresti domiciliari presso l'abitazione dove il 24enne vive con i genitori con il rigoroso divieto di utilizzare qualsiasi dispositivo e comunicare con chiunque a parte i familiari. Nel frattempo i tecnici stanno esaminando nel dettaglio il computer sequestrato per capire da dove siano arrivati i video con l'obiettivo di individuare il network di diffusione e condivisione del materiale e magarer identificare anche gli altri partecipanti alla chat.
E. Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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