«Zero multe? Per forza, nessuno fa i controlli»

Domenica 13 Giugno 2021
L'INTERVISTA
PADOVA È stata una nota esponente del Partito Democratico padovano, vicecapogruppo in Consiglio comunale e poi candidata quattro anni fa nella lista a sostegno del sindaco Sergio Giordani. Paola Lincetto, però, negli ultimi due anni si è fatta sentire anche e soprattutto come residente del centro storico. Sempre battaglie politiche, ma giocate da un'altra sponda. Dalla propria finestra affacciata su piazza dei Signori, dove ogni fine settimana assiste al ritrovo di una marea di ragazzi sulla Gran Guardia. Se in passato si lamentava soprattutto per la confusione notturna, registrando i decibel per poi invocare maggiori controlli, ora col ritorno in zona bianca Paola Lincetto si concentra anche sulle mascherine: «Quasi tutte abbassate». E torna a farsi sentire.
Signora Lincetto, perché è così arrabbiata?
«Vedo pochissime mascherine, siamo tornati indietro a quel che accadeva prima. Tutto ciò non dovrebbe essere permesso. Parlo a nome dell'associazione residenti del centro storico e ciò che accade in queste serate è sotto gli occhi di tutti».
I controlli sono stati rinforzati, i passaggi delle forze dell'ordine nelle piazze del centro sono costanti.
«Ma va detto che le forze dell'ordine se ne vanno alle 23. A quel punto inizia il disastro e nonostante le telefonate dei residenti per schiamazzi, urla, bestemmie fin oltre le tre, come la notte scorsa, i vigili non escono lasciando che succeda qualunque cosa. Stamattina sono uscita di casa e mi sono trovata una vomitata a fianco del mio portone. Questa è la situazione. E c'è un'altra cosa che mi fa davvero arrabbiare».
Quale?
«Quando si dice non abbiamo sanzionato nessuno. Per forza, se non c'è nessuno che controlla le violazioni non possono essere multate da nessuno. Troppo comodo così».
Cos'altro contesta all'amministrazione?
«La patente a punti dei locali a cosa serve se c'è un bar che da quando è stato tolto il coprifuoco diffonde musica fino alle due di notte e nonostante le decine di segnalazioni e le promesse dell'assessore Bressa continua come se nulla fosse?».
Lei, intanto, continua a misurare i decibel per denunciare quanto accade.
«I bassi di un locale sono in palese violazione del regolamento acustico comunale e io chiedo solo il rispetto delle regole, nulla più di questo. Mi faccio una domanda: l'amministrazione comunale di Padova sa che alle due sentenze precedenti di Brescia e Torino si è aggiunta anche una terza sentenza contro il comune di Milano perché non fa rispettare il limite dei 55 decibel e della quiete notturna dopo le 22.30? Le leggi locali e nazionali vanno applicate, senza se e senza ma, altrimenti la piazza diventa anarchia assoluta. E poi c'è anche la questione dei plateatici».
Il Comune ha concesso gli ampliamenti per favorire le consumazioni all'aperto ed evitare gli assembramenti al chiuso.
«Sì, ma a cosa serve esattamente se poi in piedi ci sono centinaia di persone assembrate? E mi chiedo anche: è giusto costringere la gente, anche anziani e disabili, a camminare sulla via a volte acciottolata in nome degli interessi di baristi e ristoratori? E se qualcuno si infortuna la colpa è sua che era sulla strada?».
Cosa pensa di fare adesso?
«Continuare a documentare e a segnalare».
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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