Volontariato: ora si preparano gli eventi del 2020

Mercoledì 12 Dicembre 2018
Volontariato: ora si preparano gli eventi del 2020
IL RICONOSCIMENTO
PADOVA La città designata capitale europea del volontariato. Ieri si sono dati appuntamento in sala Rossini al Pedrocchi, rappresentanti del Comune e del Centro servizi volontariato per festeggiare il riconoscimento.
Ora gli organizzatori hanno a disposizione un anno per una serie di eventi che nel 2020 trasformeranno Padova nel cuore del volontariato e del terzo settore. Il programma, ancora in via di completamento, prevede tra dicembre 2019 e gennaio 2020 la cerimonia d'inizio delle attività. A ottobre 2020 raduno di tutti i Csv europei e a dicembre 2020 la cerimonia di chiusura.
«Si tratta di un riconoscimento molto importante - ha detto il sindaco Sergio Giordani - Per questo risultato voglio ringraziare il presidente del Csv Emanuele Alecci e l'assessore Cristina Piva, che si sono dati molto da fare. Voglio anche ringraziare i padovani: è anche attraverso il loro impegno sul fronte dell'assistenza a bambini, anziani, in ambito sportivo e culturale, che oggi possiamo celebrare un risultato così importante. Questo è un riconoscimento che va soprattutto a chi si dà da fare, un risultato che assume un significato particolare in tempi come questi, in cui l'io viene sempre prima del noi. È giusto pensare agli altri, soprattutto nei momenti di difficoltà».
«Padova capitale del volontariato significa Veneto capitale del volontariato - ha replicato Alecci - Stiamo già lavorando ad una serie di appuntamenti, chiaramente tutte le iniziative devono essere concertate con il Comune. Noi stiamo lavorando a una programmazione triennale, che arriverà fino al 2021, mentre va istituito un comitato in vista del 2020. Il ragionamento, però, va fatto a livello regionale e anche nazionale».
«Lavoreremo molto sulle contaminazioni culturali - ha concluso Alecci - Faremo anche dei ragionamenti sul fatto che il volontariato rappresenta una sorta di uscita di sicurezza per molte realtà che devono fare i conti con la crisi economica e la sofferenza».
Che il volontariato rappresenti una risorsa fondamentale per la città, lo confermano i dati recenti sulla povertà a Padova. In città vivono oltre 30.000 persone in stato d'indigenza. Persone che, in moltissimi casi, si rivolgono al mondo dell'associazionismo. Nel comune di Padova 20.000 persone sono a rischio povertà relativa e altre 10.000 sono in stato di grave deprivazione materiale.
A livello regionale, invece, è a rischio povertà o esclusione sociale il 17.9% della popolazione. Questo significa che 877 mila veneti sono in seria difficoltà. Sempre a livello veneto, particolarmente a rischio sarebbero bambini e ragazzi. Il 21% dei minori, infatti, affronta privazioni come per esempio non poter usare abiti nuovi (7.8%), non poter fare una vacanza di almeno una settimana all'anno (15.8%) o poter partecipare ad una gita scolastica (6.1%). Su questo fronte, in prima linea è anche il Comune. Le persone residenti nel territorio comunale che si trovano in condizioni di disagio socio-economico possono, infatti, presentare domanda di assistenza economica. Il servizio Sociale competente valuta la situazione socio-economica familiare, predispone un progetto d'intervento concordato con l'interessato e definisce, successivamente e in relazione alla sua concreta adesione al progetto di intervento, una proposta di contributo di entità e durata conformi alle esigenze del nucleo familiare.
Al.Rod.
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