Virus, la ripartenza

Sabato 17 Aprile 2021
LE REAZIONI
PADOVA «Riaprire e ripartire ma in sicurezza e con le necessarie prudenze. Faccio miei i concetti espressi dal presidente Draghi» è il commento il sindaco Giordani alla svolta del governo. «Se finalmente i dati dell'epidemia indicano dal 26 aprile la possibilità di tornare ad aperture anche serali purchè all'aperto noi siamo pronti. Da tempo abbiamo fatto un piano straordinario per ampliare i plateatici in deroga, già in vigore, e che oggi è preso a modello anche in tutto il Veneto. Abbiamo inoltre messo a disposizione, tramite bando, in maniera gratuita e agevolata decine e decine di aree verdi in ogni quartiere che saranno fruibili per tante attività. Se poi, come tutti auspichiamo, anche i musei e le mostre potranno aprire siamo pronti ad agire con un preavviso di 24 ore da quando questa certezza sarà data dal Governo».
«Abbiamo già stanziato nelle scorse settimane ingenti fondi per favorire le tante realtà della cultura di base e i lavoratori dello spettacolo ma anche per garantire ai padovani un estate ricca di eventi, socialità e positiva aggregazione, quindi di vera rinascita».
«Una particolare attenzione rivolgeremo anche allo sport e al sostenere i giovanissimi e gli adolescenti perché abbiano la possibilità di avere dei mesi estivi nei quali accedere alle tante attività formative e ricreative».
I COMMERCIANTI
Si sono sentiti subito, il presidente di Confcommercio Patrizio Bertin e il presidente Luca Zaia, dopo le dichiarazioni di Draghi. «Mi ha detto che ora tocca a noi, la responsabilità della riuscita di questa riapertura è in mano nostra». È felicemente sorpreso Bertin che dopo tanto pressing a tutti i livelli non si aspettava forse una svolta in tempi tanto rapidi. «Io credo che oltre alle evidenze scientifiche il premier si sia reso conto che la situazione stava diventando drammatica e pericolosa anche dal punto di vista sociale e della sicurezza. Dal 26 aprile noi vigileremo per la sicurezza delle nostre imprese e dei cittadini. Non abbasseremo la guardia perché non vogliamo tornare indietro. Del resto la nostra Regione è quella dove si sono fatti più vaccini di qualsiasi altra e il virus sembra in rallentamento, dovevamo procedere. Ora sotto a pulire il ristorante e la pizzeria. Ma mi raccomando, facciamo vedere che possiamo meritarcelo».
Nicola Rossi presidente della Confesercenti: «È una programmazione attesa da tutti e tanto desiderata soprattutto visti i pochi aiuti economici che sono arrivati. Così l'unica alternativa è salvarsi da soli. Oggi aprire è l'unica possibilità di sopravvivenza che hanno le piccole imprese che per ben 400 giorni sono state fortemente penalizzate. Noi metteremo in campo tutta la prevenzione possibile e interventi sulla clientela, in tutti i negozi. La sola cosa è che non si richiuda, sarebbe mortale».
I PUBBLICI ESERCIZI
«Attendiamo la pubblicazione prima di pronunciarci definitivamente - dice il segretario dell'Appe Filippo Segato - Basandoci sul dichiarato possiamo dire che il 26 aprile ci sarà un primo passo verso l'auspicata normalizzazione delle attività, pranzi e cene, limitatamente all'aperto crediamo, per la sera. Attendiamo anche le nuove linee guida della Conferenza delle regioni concordate fra cts e governo. Il limite di due metri di distanza fra i clienti di due tavoli diversi dentro i locali, dovrebbe essere superato».
COLDIRETTI
L'apertura serale vale l'80% del fatturato dei circa 150 agriturismo nella provincia afferma Coldiretti. Diego Scaramuzza presidente di Terranostra: «Nelle campagne italiane le distanze si misurano in ettari e non in metri. Gli agriturismi si trovano in zone rurali immerse nel verde della campagna o sui Colli Euganei, dove non ci sono problemi a organizzare il servizio all'aperto, in tutta sicurezza».
M.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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