Violenza sulla modella Belcaro vuole difendersi

Sabato 13 Gennaio 2018
LO SCANDALO
PADOVA Mauro Belcaro ha deciso di difendersi dalle accuse di violenza sessuale. Lo stilista ha chiesto al sostituto procuratore Roberto Piccione, titolare delle indagini, di essere sentito per fornire la sua versione dei fatti. Vuole raccontare la sua verità. Le indagini attorno a Mauro Belcaro, figlio della stilista Rosy Garbo, si sono infatti concluse, ed è per questo che il fashion designer di 35 anni ha potuto chiedere di essere interrogato. La violenza sessuale sarebbe stata commessa nei confronti di una studentessa di 26 anni residente in un comune della cintura urbana. Il magistrato ha già chiesto il rinvio a giudizio per Belcaro, difeso dall'avvocato Paola Rubini, trasmettendo la richiesta alla cancelleria dei Gip (giudice indagini preliminari).
IL FATTO
Era il 24 ottobre dell'anno scorso quando la ragazza si è recata nell'atelier di Rosy Garbo in via San Fermo in pieno centro storico per partecipare a un casting come modella. Secondo la giovane Belcaro, con la scusa di prenderle le misure per poi indossare i famosi abiti da sposa, la avrebbe più volte toccata nelle parti intime. Non solo perchè il fashion designer avrebbe infilato le mani sotto gli slip e il reggiseno. La ragazza, una volta rientrata a casa, ha raccontato tutto ai genitori e si è poi recata nella stazione dei carabinieri di Prato della Valle a presentare denuncia. Sono così scattate le indagini degli uomini dell'Arma, coordinati dal luogotenente Giancarlo Merli. I militari il 28 dicembre del 2016 hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle abitazioni di Padova e di Cona in provincia di Venezia del fashion designer, e in alcuni uffici dell'azienda. I carabinieri hanno sequestrato a Belcaro computer, chiavette Usb e altro materiale informatico.
I FILE
Gli inquirenti hanno trovato e sequestrato 530 mila immagini, tra cui secondo l'accusa anche dei file pedopornografici. Foto e video che il pubblico ministero ha trasmesso per competenza alla Procura di Venezia. Gli inquirenti hanno trovato alcuni passaggi effettuati dal fashion designer in siti internet bloccati dalla polizia postale e, ancora per l'accusa, Belcaro avrebbe visitato portali pedopornografici. Tuttavia non è chiaro se lo stilista abbia o meno scaricato i file pedopornografici. Sembra invece che abbia solo visitato alcuni siti con foto dove erano ritratti bambini nudi, e forse ci sarebbe capitato navigando su internet in cerca di portali dedicati solo agli adulti. Il 35enne figlio di Rosy Garbo era già finito nei guai l'8 gennaio del 2014, quando una studentessa vicentina di 23 anni si era presentata nell'atelier padovano per un provino e qui è stata toccata nelle parti intime dallo stilista padovano. Da quell'episodio sono scattate le indagini, che hanno portato Belcaro a essere condannato in rito abbreviato a un anno e sei mesi.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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