Via Aspetti, scatta la caccia all'uomo: ma il movente resta un giallo

Venerdì 24 Gennaio 2020
Via Aspetti, scatta la caccia all'uomo: ma il movente resta un giallo
LE INDAGINI
PADOVA È caccia all'uomo all'Arcella. A prescindere dai numerosi punti oscuri che costellano quanto avvenuto martedì sera in via Aspetti, dove il gioielliere 53enne Ivano Galante, alla chiusura del suo negozio al civico 55, è stato avvicinato e poi assalito da uno straniero che gli ha gettato sul volto un liquido corrosivo, la polizia sta cercando ovunque il malvivente. E per questo mercoledì sera gli agenti di Volanti e reparto prevenzione crimine hanno setacciato l'intero quartiere con un controllo straordinario che ha portato all'identificazione di 63 persone e all'espulsione di 5 stranieri irregolari (tutti denunciati), due di questi, noti spacciatori tunisini, sono stati portati al Cie di Trapani e Bari. Intanto la Squadra mobile ha ascoltato il gioielliere, che però al momento non può essere sottoposto a un riconoscimento fotografico del suo aggressore, visto che non ha ancora riacquistato bene la vista.
A TUTTO CAMPO
I controlli si sono concentrati attorno alla stazione, sul cavalcavia Borgomagno e lungo via Tiziano Aspetti, luogo dell'aggressione. Il bilancio complessivo ha visto sottoposte a verifica 63 persone e quattro locali pubblici. Undici gli stranieri messi a disposizione dell'Ufficio immigrazione, cinque dei quali sono risultati irregolari e sono pertanto stati denunciati per violazione delle norme di soggiorno nel Paese. Questi ultimi, tutti di origine tunisina e nigeriana, sono stati espulsi. Due i Daspo urbani emessi nei confronti di altri due stranieri, un romeno e un bengalese, sorpresi nella zona della stazione dove erano già stati diffidati dall'avvicinarsi.
IMMAGINI E TESTIMONIANZE
Gli investigatori della Mobile ieri hanno sentito sommariamente sia Galante che la moglie. Nel frattempo sono al vaglio le immagini della videosorveglianza sia pubblica che privata, ben presente nella zona. In particolare le telecamere di un negozio avrebbero ripreso tutta la scena. Erano quasi le 20 quando la polizia, con le Volanti, è intervenuta in via Aspetti martedì sera. Ad avvisarli era stato il Suem, allertato dal titolare del bar-tabacchi che sorge proprio dal lato opposto della strada rispetto alla gioielleria, che ha assistito alla scena e ha prestato i primi soccorsi al 53enne.
A terra c'era un flacone rosso contenente un liquido corrosivo su cui la Scientifica sta ancora facendo rilievi. Non è ancora stata definita la sostanza urticante che l'aggressore avrebbe gettato addosso al gioielliere, ma si dovrebbe trattare di un prodotto acquistato in un supermercato, tipo candeggina, ammoniaca o acido muriatico, sugli scaffali dei market in libera vendita per la pulizia di bagni e cucine. La sostanza, in ogni caso, sarebbe molto diluita, tanto che l'ustione al volto provocata alla vittima è di lieve entità. L'aggressore, che già nel pomeriggio aveva tentato di entrare nella gioielleria, avrebbe raggiunto Galante mentre stava chiudendo il suo negozio. Qui, dopo averlo spinto e strattonato a seguito di una breve discussione, lo straniero gli avrebbe lanciato addosso il liquido urticante. Poi la fuga. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Marco Peraro, puntano a ricostruire esattamente quanto avvenuto per dare un volto e un nome del malvivente, oltre che a ricostruire il fatto. Rapina o aggressione? E nel caso fosse la seconda, quale sarebbe il motivo? Il negoziante ha spiegato di essere uscito dal negozio con un borsello, senza denaro all'interno, che sarebbe stato portato via dal malvivente.
Marina Lucchin
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