Via Anelli, sabato va giù il muro

Giovedì 26 Novembre 2020
LA DECISIONE
PADOVA La data storica è arrivata. E sarà dopodomani, sabato. Perché alle 10,30 verrà cancellata definitivamente ogni traccia dell'ex bronx nel complesso Serenissima, che per anni ha portato alla ribalta mondiale un'immagine negativa di questo angolo di Padova, emblema del degrado, e quartiere generale di delinquenti e pusher. A quell'ora, infatti, sarà abbattuto il muro tra le vie Anelli e De Besi, fatto realizzare nel 2006 dall'allora sindaco Flavio Zanonato per complicare la vita agli spacciatori che si passavano la droga: in questo momento è l'unica struttura, ma sicuramente quella con il più elevato valore simbolico, a essere ancora in piedi, dopo che le sei palazzine sono state rase al suolo. Al loro posto ora c'è un'enorme voragine, con cumuli di detriti, proprio come se ci fosse stato un bombardamento. Sarà una pinza meccanica a sfilare la palizzata in ferro arrugginito, lunga 590 metri lineari e con più di mezzo metro interrato. Verrà stracciata pezzo per pezzo dal suolo e i brandelli metallici finiranno poi sui cumuli di calcinacci, residui degli alloggi distrutti che a breve andranno in discarica. Una volta che quel confine tra le due vie sarà per sempre eliminato, e sostituito per delimitare l'area da una rete metallica, inizierà la nuova vita di via Anelli, grazie al progetto che prevede la costruzione dell'edificio che ospiterà la sede della Questura, nell'ambito di una permuta tra Comune e Demanio, che permetterà a Palazzo Moroni di acquisire l'ex caserma Prandina di Corso Milano.
LE MOTIVAZIONI
A seguire l'intervento di smantellamento dell'ex complesso Serenissima è il vice sindaco Andrea Micalizzi, il quale nelle scorse settimane aveva annunciato che il muro sarebbe stato eliminato dalla ditta Brenta, la stessa che ha demolito i condomini che costituivano il bronx, dopo una complicata operazione di bonifica dall'amianto utilizzato per attaccare le piastrelle in molti dei bagni e delle cucine degli edifici poi rasi al suolo. «Ha le ore contate - ha osservato il vice di Sergio Giordani - quest'ultimo baluardo che ci ricorda un periodo buio. Anche se dal punto di vista pratico l'intervento è molto semplice, sotto l'aspetto simbolico è invece estremamente significativo, perché quella separazione, che aveva lo scopo di impedire di spacciare e di scavalcare la recinzione nella zona retrostante del complesso Serenissima, è diventata nel tempo l'emblema della separazione e della tensione che si viveva in quel luogo, che hanno avuto eco in tutto il mondo».
I NUMERI
Il complesso Serenissima era stato costruito negli anni Settanta per ospitare gli studenti: 300 alloggi, in 6 palazzine. Nel 1990 erano arrivati spacciatori, delinquenti e prostitute; nel 2006 Zanonato aveva fatto costruire il muro e l'anno dopo aveva chiuso le abitazioni, spostando gli inquilini. Sarà poi Giordani nel 2018 a proporre la permuta con il Demanio e ad acquisire tutti gli appartamenti: il Comune ha speso 5 milioni di euro per comprarli, 800 mila per le demolizioni e 500mila per la bonifica dall'amianto. Il valore dell'area che passa al Demanio è di circa 12 milioni di euro.
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci